City-Chelsea, Guardiola lusinga Conte: «E' il miglior tecnico del mondo»

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«Conte? Probabilmente il miglior tecnico al mondo in questo...

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«Conte? Probabilmente il miglior tecnico al mondo in questo momento». Il giudizio lusinghiero è di Pep Guardiola alla vigilia della sfida di cartello della 14esima giornata, domani all'ora di pranzo, tra Manchester City e Chelsea. Reduci da sette vittorie di fila i Blues fanno visita ai Citizens per legittimare le loro ambizioni di vertice. Ma se è troppo presto per essere decisiva, la sfida è soprattutto il primo confronto tra Guardiola e Antonio Conte. Due tecnici vincenti, due filosofie di calcio opposte. «Conte è uno dei migliori tecnici al mondo, forse il migliore in questo momento. Ha fatto un eccellente lavorio alla Juventus e anche in nazionale si è ripetuto. Ho grande ammirazione per come sa preparare le partite e come le sue squadre stanno in campo. Sa sempre tirare fuori il meglio dai suoi calciatori», le parole di Guardiola, convinto che il Chelsea di Conte sia diventato l'avversario più insidioso nella corsa al titolo. «Conte ha trasformato il Chelsea che forse non era partito per il titolo. Ma oggi più che mai sono loro la squadra favorita. Sono partiti con qualche difficoltà, ma adesso hanno vinto sette partite di fila, che in un campionato difficile come la Premier League non è affatto semplice. Sarà un test importante per noi. Hanno subito un solo gol nelle ultime sette partite, un dato che dice molto della solidità della squadra». Dopo il decimo posto dell'anno scorso, quando aveva chiuso la stagione 31 punti dietro il Leicester campione, oggi è il Chelsea a comandare. In quattro mesi Conte ha già compiuto una rivoluzione a Stamford Bridge. «È un buon test per noi, per la squadra, per proseguire nel nostro percorso - il commento di Conte -. Ogni manager ha la propria idea di calcio. Io sono più per attaccare per vie centrali, in maniera rapida, senza possesso palla. Ma ci sono tanti modi per vincere». Mai avversari in panchina né in campo. «Pep è stato un centrocampista fantastico. Avevamo caratteristiche differenti, lui era più organizzatore, io più offensivo. Chi era il migliore? Non rispondo».
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Il Mattino