Condanne per Frattese, Turris e Gragnano. Le ha inflitte la Commissione Accordi Economici nella riunione dello scorso 23 novembre. I provvedimenti - relativi ai mancati pagamenti...
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Il club nerostellato è stato condannato al pagamento di 3mila euro in favore del calciatore Sabato Catalano.
Si appesantisce per la Turris, la - già - gravosa eredità della gestione Giugliano. Il club corallino dovrà infatti provvedere al pagamento - nel termine di 30 giorni - delle somme di 13mila euro a favore del difensore Maurizio Maraucci, e di 2.800 euro in favore di Antonio Morella. Nel corso del procedimento, con riguardo alla posizione di Morella, la Turris aveva fatto pervenire - via pec - una nota (risultata fuori termine) deducendo l'integrale pagamento al calciatore dell'importo previsto dall'accordo economico. Una difesa però «risultata priva di qualsiasi prova dell’avvenuto pagamento di quanto dichiarato sulla nota».
Il Gragnano dovrà invece corrispondere al calciatore Giuseppe Rinaldi la somma di 16mila euro. Il club pastaio, attraverso il proprio legale, ha incentrato la propria difesa sulla maxi squalifica (9 giornate) rimediata da Rinaldi in occasione del derby contro l'Aversa Normanna (maxi rissa in campo fra tesserati), evidenziando anche il fatto che il calciatore fosse per giunta destinatario - in relazione alla stessa rissa innescatasi in campo - del provvedimento di Daspo. Sul punto, la Commissione ha rilevato che «nulla è stato allegato come prova di eventuale avvenuto pagamento di quanto previsto dall’accordo economico depositato presso la Lega Nazionale Dilettanti, valido a tutti gli effetti. La società, avrebbe avuto la facoltà di richiedere la rescissione o sospensione dell’accordo economico alla Lega per i fatti sopradescritti, inviando la richiesta tramite Racc.A.R. ed alla controparte. La Commissione ritiene condivisibili le argomentazioni addotte dal ricorrente, rilevando altresì come la documentazione prodotta in atti offre ampio e decisivo riscontro alla pretesa azionata dal ricorrente, risultando provata sia la conclusione dell’accordo, alla stregua del quale viene richiesto il pagamento, sia l’ammontare della somma pretesa in forza del compenso ivi indicato». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino