Con il Taranto senza tifosi, la "guerriglia" del derby costa cara alla Juve Stabia

Dopo il caos con la Casertana la decisione del Prefetto

Con il Taranto senza tifosi, la "guerriglia" del derby costa cara alla Juve Stabia
Un fulmine a ciel sereno per la Juve Stabia, dopo la bella vitrtoria di Latina. Se la squalifica di Pagliuca era per certi versi attesa dopo l'espulsione - due le giornate di...

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Un fulmine a ciel sereno per la Juve Stabia, dopo la bella vitrtoria di Latina. Se la squalifica di Pagliuca era per certi versi attesa dopo l'espulsione - due le giornate di stop al tecnico che salterà così anche la trasferta di Foggia - non è stato così per la decisione di far disputare la sfida di lunedì al Menti contro il Taranto di Capuano a porte chiuse. Nessun cenno nel dispositivo del giudice sportivo, solo l'ennesima ammenda per la società stabiese e la squalifica dell'allenatore. Un autentico giallo, iniziato nel pomeriggio con il comunicato ufficiale del Taranto che anticipava la decisione di giocare a porte chiuse.

Il club gialloblù non aveva aperto la prevendita, probabilmente avvisata di una decisione che sarebbe giunta dalla prefettura a seguito degli incidenti di lunedì sera, in occasione del derby con la Casertana. In realtà sembrerebbe che nei verbali depositati dalle forze dell'ordine sia stata segnalata una sassaiola verso i bus provenienti da Caserta prima dell'inizio del match, e che avrebbe probabilmente dato il "la" agli incidenti nel post partita. La riunione dell'Osservatorio non avrebbe rilevato la necessità della chiusura, ma la Juve Stabia avrebbe rischiato due turni di squalifica del Menti. Alla fine la decisione di una sola partita senza tifosi nello stadio di casa. La "guerriglia" di Castellammare ha portato conseguenze anche a Caserta: vietata la trasferta ai tifosi rossoblu per Turris-Casertana. E per la Casertana, già nell'occhio del ciclone (8 Daspo per gli incidenti del match col Foggia) il serio rischio di due partite al Pinto a porte chiuse.

Amareggiati i tifosi stabiesi per la decisione della prefettura: «Sono certo - dice Gaetano Amato, parlamentare e stabiese doc - che i tifosi, persone mature e pronte per il salto di categoria, sapranno come incitare ancora di più i calciatori per sostenerli nella conquista di un traguardo che sarebbe importantissimo per la città». Pagliuca e la società hanno cercato di far scudo alla squadra, tenendola fuori dalla vicenda. Il tecnico si è soffermato sull'espulsione e la squalifica, provando a spiegare così l'accaduto: «Stavamo richiamando Romeo, poi Bellich ha chiesto il cambio ed ho bloccato la sostituzione, abbiamo cercato di capire come muoverci, l'arbitro l'ha presa come un modo per guadagnare minuti e mi ha mandato via. Sono situazioni che lasciano l'amaro in bocca e non mi fanno godere a pieno di una vittoria così bella. Ma ora testa solo al Taranto».

Per la sfida col Taranto di Capuano, penalizzato di quattro punti per inadempienze amministrative, Pagliuca cerca di far quadrato col gruppo: «Sono ragazzi eccezionali queste le sue parole -, ma ormai non mi stupisco più di quello che riescono a fare, anche andando oltre le difficoltà del momento. Siamo alla fase cruciale del torneo, Itaca, la nostra meta è ancora lontana, mancano otto giornate da vivere intensamente». Mille tifosi al seguito sugli spalti del "Franciosi" a Latina. «Lo diciamo da tempo sorride Pagliuca -, noi in campo andiamo sempre in dodici. È qualcosa di unico quello che riescono a trasmetterci i nostri tifosi».

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Il Mattino