Fischi, record d’incassi, lunghi silenzi, karaoke, cori omofobi, Bolsonaro e tre gol nel secondo tempo. Il Brasile, all’esordio nella Copa América, non si...
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Terminato lo show inaugurale, comincia il primo match della Copa 2019. Tite propone un 4-3-3 con Richarlison, David Neres dell’Ajax e Firmino davanti. Con il passare dei minuti, però, affiorano tutti i vecchi problemi fra la torcida brasiliana e la squadra. I tifosi, come era già successo per i Mondiali e le Olimpiadi, sono molto poco tifosi. Non supportano la Seleção, ma la fischiano per uno spettacolo poco entusiasmante. Il Brasile ci prova ed è evidente che il gol è vicino, ma bisogna attendere il secondo tempo per l’1-0. Il cross di Richarlison sbatte sul braccio di Jusino: controllo al Var, rigore, e gol di Coutinho. Pochi minuti dopo, l’ex interista raddoppia di testa su suggerimento di Firmino, mentre Everton, entrato all’80’, sigla il 3-0 a quattro minuti dal suo ingresso.
Nonostante la freddezza del pubblico e i soli 46.000 paganti, su uno stadio con capienza da 70.000, la partita entra nella storia per il record d’incassi più alto nella storia del Brasile: 22,4 milioni di reais, circa 5 milioni di euro. I padroni di casa, inseriti nel gruppo A, torneranno in campo la notte fra martedì e mercoledì contro il Venezuela. Oggi, invece, in programma Venezuela-Perù, sempre per il gruppo A, e l’interessante Argentina-Colombia, con fischio d’inizio alle 24.00 italiane. Per Messi, costantemente sotto pressione per la responsabilità di vincere un trofeo che all’albiceleste manca dal 1993, farà probabilmente coppia con l’amico Agüero e il sostegno di Di María. La Colombia, sotto la guida di Carlos Queiroz, si affida a James Rodríguez, Muriel e Falcao. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino