Facce di bronzo. Affidabili e insaziabili, agili e imprevedibili. Da Padova a Budapest sciabolatori azzurri da urlo in Coppa del Mondo. Il quartetto italico, composto dai due...
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Nella prova a squadre gli schermidori festeggiano un risultato che va decisamente stretto. Esordio positivo con l’Egitto (45-37), ai quarti analogo copione con gli Stati Uniti. Defraudati letteralmente in semifinale, Curatoli e soci affrontano l’Ungheria del bicampione olimpico Aron Szilagyi: fermati sul 45-43 ma ci sarebbe da aprire un capitolo (o un fascicolo) sull’arbitraggio «scandaloso» a dir poco. «Abbiamo tirato con i magiari, che ovviamente avevano tutto il tifo di casa a favore. L’arbitro ha girato un paio di botte abbastanza clamorose sul finale del match», osserva Cavaliere (nella foto di Augusto Bizzi), chiamato nuovamente a sostituire l'infortunato Aldo Montano. Si fa trovare pronto il giovane dell’Esercito, che non teme alcun confronto. «Ho fatto il mio dovere al meglio. E sono felicissimo di questo terzo posto, anche se meritavamo di più». Viva la sincerità e l’onestà intellettuale. Netta vittoria, infine, contro la Germania (45-29) a conclusione della rassegna. Sulle pedane ungheresi non basta il cuore italico. A punire, però, i padroni di casa in finale ci pensa la Corea del Sud (45-41). Piccola, magra consolazione, che non ripristina il danno subito. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino