Priorità alla salute, attenzione alla ripresa. «Gradualità la parola chiave». L’inattività comporta un rischio sociale alto, al contempo non...
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«Penso sia necessario in questo momento storico che la Federazione Italiana Nuoto sostenga con forza tutte le società, senza tralasciare i ragazzi delle categorie giovanili, che hanno saltato, purtroppo, i rispettivi campionati, causa pandemia da Covid-19».
Un grido di dolore e al tempo stesso d’allarme in favore di adolescenti, che «hanno interrotto il loro percorso di crescita fisica e mentale, non disputando le fasi finali dei rispettivi tornei», evidenzia rammaricato Iacovelli.
Proposta. «Occorre non disperdere quel bagaglio tecnico e di esperienza che per la maggior parte dei ragazzi sarebbe irrecuperabile», spiega la sua idea l’allenatore partenopeo, che ha diretto sul piano vasca i biancazzurri in A1 e i gialloblu in A2. «Consentire ai giovani pallanuotisti di ripartire a settembre da dove si è interrotta la stagione regolare».
In pratica «una scialuppa di salvataggio» per le molteplici società, che, barcamenandosi tra la penuria di mezzi economici e costi sempre crescenti degli impianti sportivi, potranno allevare i giovani talenti e «pescare» giocatori nel proprio vivaio, inteso ancor di più come imprescindibile spina dorsale dei club.
«Programmazione e coordinamento indispensabili per ripartire, dedicando somma attenzione alla crescita sana e graduale delle nuove leve, senza la pressione indebita dei genitori», conclude fiducioso Iacovelli, che sfoggia il suo innato ottimismo. «Solo così la pallanuoto può risalire la china».
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Il Mattino