Coronavirus, Iacovelli: «Ripartire ​gradualmente dai giovani in piscina»

Paolo e Salvatore Iacovelli
Priorità alla salute, attenzione alla ripresa. «Gradualità la parola chiave». L’inattività comporta un rischio sociale alto, al contempo non...

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Priorità alla salute, attenzione alla ripresa. «Gradualità la parola chiave». L’inattività comporta un rischio sociale alto, al contempo non si può prescindere dalla sicurezza per atleti e famiglie. A sintetizzare tale pensiero Paolo Iacovelli, tecnico napoletano, ex di Cesport e Acquachiara, nel duplice ruolo di coach e padre. Suo figlio Salvatore indossa la calottina della Canottieri Napoli under 13 e 11. Una posizione condivisa da molti addetti ai lavori così come da assennati genitori, non solo del Molosiglio.

 
«Penso sia necessario in questo momento storico che la Federazione Italiana Nuoto sostenga con forza tutte le società, senza tralasciare i ragazzi delle categorie giovanili, che hanno saltato, purtroppo, i rispettivi campionati, causa pandemia da Covid-19».
 
Un grido di dolore e al tempo stesso d’allarme in favore di adolescenti, che «hanno interrotto il loro percorso di crescita fisica e mentale, non disputando le fasi finali dei rispettivi tornei», evidenzia rammaricato Iacovelli.
 
Proposta. «Occorre non disperdere quel bagaglio tecnico e di esperienza che per la maggior parte dei ragazzi sarebbe irrecuperabile», spiega la sua idea l’allenatore partenopeo, che ha diretto sul piano vasca i biancazzurri in A1 e i gialloblu in A2. «Consentire ai giovani pallanuotisti di ripartire a settembre da dove si è interrotta la stagione regolare».

In pratica «una scialuppa di salvataggio» per le molteplici società, che, barcamenandosi tra la penuria di mezzi economici e costi sempre crescenti degli impianti sportivi, potranno allevare i giovani talenti e «pescare» giocatori nel proprio vivaio, inteso ancor di più come imprescindibile spina dorsale dei club.
 

«Programmazione e coordinamento indispensabili per ripartire, dedicando somma attenzione alla crescita sana e graduale delle nuove leve, senza la pressione indebita dei genitori», conclude fiducioso Iacovelli, che sfoggia il suo innato ottimismo. «Solo così la pallanuoto può risalire la china». 
 
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Il Mattino