In tempi di Coronavirus il contatto umano è mediato da una telecamera. Le conferenze, le interviste non sono più faccia a faccia, ma tramite app. Le...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Non sono mai stato a casa così tanto tempo in realtà. Sono a Tavullia da mia mamma e con la mia compagna. E' vero, si ha più tempo per se stessi e per pensare al futuro, ma è tutto abbastanza noioso» ha esordito il Dottore. «Mi trovo in una situazione difficile. La mia prima opzione è ovviamente quella di continuare, perchè sono motivato ed ho voglia, però vorrei prima capire il mio livello di competitività. Ho sofferto molto nella seconda parte della stagione passata e troppe volte sono stato lento. Mi servirebbero 5 o 6 gare per capire se con il mio nuovo capomeccanico e alcuni cambiamenti in squadra potrà tornare ad essere veloce» sottolinea Rossi che, per il 2021 avrebbe pronto un contratto con Yamaha Petronas e trattamento ufficiale.
LEGGI ANCHE--> MotoGp, Marquez: «Stagione breve? Sarebbe complicato»
«Il problema però è che non si sta correndo e questo mi porterà a dover decidere prima di ricominciare a guidare. Anche volendo essere ottimisti, inizieremo nella seconda parte dell'anno, forse ad agosto, ma dovrò decidere prima». Una battuta poi, va a quanto riferito da Carmelo Ezpeleta: secondo il patron di Dorna, chiudere una carriera senza correre causa Coronavirus sarebbe un vero peccato per un campione del calibro di Rossi. E proprio Valentino propende per un ulteriore anno in sella, seppur tra le righe: «Non sarebbe sicuramente il momento migliore per smettere. Sarebbe più corretto fare un'altra stagione e poi ritirarsi».
Ecco, proprio riguardo al campionato e all'ipotesi di più gare in uno stesso circuito, Valentino ha voluto dire la sua: «La migliore opzione sarebbe quella di iniziare ad agosto o settembre e cercare di fare almeno 10/12 gare anche finendo a dicembre. Spero non ci siano più gare in una stessa pista. Non mi piace nemmeno correre due volte in uno stesso week end come avviene in Superbike. Correre a porte chiuse? Non è bello per i tifosi, ma sarebbe meglio così che niente».
Il discorso si allarga anche a chi un tempo è stato suo acerrimo rivale, ed ora invece siede sulla sedia del tester di lusso capace anche di aiutare e indirizzare lo sviluppo, Jorge Lorenzo. Il maiorchino è tornato dall'esperienza dolorosissima in Honda, e Rossi vede nella stagione di Jorge appena passata una verosimiglianza con la sua avventura in Ducati: «Credo che Jorge si sia ritrovato nella stessa mia condizione dopo i due anni in Ducati. Non avevo mai avuto buone sensazioni ed i risultati erano brutti. Ogni volta che cercavo di spingere perdevo fiducia. Mi ero anche detto che fosse finita, che fosse il momento di tornare e starsene a casa. Però Jorge appena è salito sulla M1 ha riscoperto quelle belle sensazioni. Credo possa tornare a correre con Yamaha, ma non so se ne abbia voglia».
Infine, un pensiero per chi veramente sta rischiando la vita in questo periodo, dunque medici e infermieri:
«La situzione è difficile per tutti ed in tutto il mondo, ma per chi lavora in prima linea è più difficile e più pericolosa. Hanno tutto il mio supporto: siete i nostri eroi, non mollate». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino