Virus, con guanti e mascherine il calcio in Nicaragua va avanti

Virus, con guanti e mascherine il calcio in Nicaragua va avanti
In Europa si gioca in Bielorussia, nel continente americano il calcio non si è fermato in Nicaragua. Con un distinguo importante: si va in campo, per decisione del governo...

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In Europa si gioca in Bielorussia, nel continente americano il calcio non si è fermato in Nicaragua. Con un distinguo importante: si va in campo, per decisione del governo che ha deciso di non fermare il campionato, e si gioca a porte chiuse e con guanti in lattice e mascherina. Lo ha raccontato al 'Mundo Deportivò l'attaccante uruguayano Bernardo Laureiro, del Cacique Diriangén, che così 'equipaggiatò ha segnato la doppietta che ha dato alla sua squadra la vittoria per 2-0 sul Deportivo Ocotal. «Dovevamo dare un messaggio alla gente, così abbiamo giocato in modalità protetta - spiega -. È stato strano, però la decisione è stata condivisa dal sindacato locale dei calciatori. Ma io dopo venti minuti la mascherina me la sono levata, perché mi era praticamente impossibile respirare. Lo stesso hanno fatto altri miei compagni. I guanti in lattice invece li ho tenuti per tutta la partita. Questa cosa, che vale anche per gli allenamenti prima dei quali ci consegnano ogni volta mascherina e guanti, è cominciata una settimana fa, quando in Nicaragua si è verificato il primo caso di coronavirus».


A fine partita niente doccia, ognuno la deve fare a casa propria, ma per Laureiro e i suoi compagni questo non è stato un problema: «l'unica cosa che mi sono tolto allo stadio sono state le scarpe da gioco,ma non sono nemmeno entrato negli spogliatoi. Poi a casa ho fatto lavare tutta la mia roba». Paura durante la partita? «Nessuna, perché non puoi farti condizionare». Al momento dei gol però l'emozione ha avuto il sopravvento: «le reti le abbiamo festeggiate come sempre, ci siamo abbracciati. Sul momento non pensi a certe cose». Anche perché in Nicaragua la vita continua quasi normale: «qui ci sono sette milioni di abitanti e finora i casi di coronavirus sono stati solo due - racconta l'attaccante del Cacique -. C'è gente che per strada usa la mascherina, tutti mantengono la distanza di un metro ma per il resto le cose scorrono in modo quasi normale, Quanto al calcio, la decisione di farlo continuare è stata presa dal governo dopo una riunione con il ministero della Salute, il quale ha assicurato che c'erano le condizioni per continuare. Noi dobbiamo fidarci, e rispettiamo le loro indicazioni, anche se giocare con la mascherina, credetemi, è davvero complicato».
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Il Mattino