La Lega Nazionale Pallacanestro ha chiesto al presidente Fip, Gianni Petrucci, di valutare la ripresa del campionato di serie A2 tra maggio e giugno «a patto che i decreti...
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GLI OLIMPICI CASERTANI
«Ma l'evento più spiacevole continua Michele De Simone - è stato quello dello stop alle qualificazioni olimpiche del pugilato, assurdamente iniziate il 13 marzo e a metà torneo bloccate, a Londra dove erano impegnati, tra un centinaio di atleti da tutta Europa, cinque boxeur casertani, quali Clemente Russo, Vincenzo Mangiacapre, Francesco Maietta, Paolo Di Lernia, Angela Carini». E a proposito di Giochi Olimpici si va verso un rinvio di Tokio 2020, il cui inizio era fissato per il 24 luglio e ora, nella migliore delle ipotesi, slitterà a ottobre. «Al di là delle qualificazioni ancora da completare, in primis nel pugilato, la nostra provincia aveva già qualificato due atleti, e cioè Tammaro Cassandro di Capua nel tiro a volo specialità skeet, e Alessandra Vitale di San Nicola la Strada nel sitting-volley specialità delle Paralimpiadi» rammenta il delegato Coni.
ALLENAMENTI FAI DA TE
«Dopo i decreti del Ministro dello Sport e del presidente del Coni finalizzati a sancire lo stop alle attività agonistiche di vertice e di base, comprese le attività motorie di preparazione, le abitazioni, anche in provincia di Caserta, si sono trasformate in punti di sport fai da te sottolinea De Simone - e molti istruttori hanno inventato lo smartsporting per far continuare, via skype e streaming, ai loro allievi gli esercizi fisici cui erano abituati. Un bel segnale a conferma che il mondo dello sport da sempre è maestro nella capacità di autogestirsi». Il delegato provinciale Coni non nasconde nel contempo che il problema per il mondo dello sport è ciò che accadrà nell'immediato futuro. «Al di là dell'entusiasmo della ripresa sarà una fase, però, complessa dal punto di vista economico sostiene - perché lo sport, e non solo quello professionistico, verrà caratterizzato da un generalizzato depauperamento delle risorse in termini di sponsor, mecenati, contributi istituzionali, fatalmente limitate se non annullate dalla crisi finanziaria non soltanto del sistema imprenditoriale ma pure di quello familiare. Il che comporterà problemi anche sul piano occupazionale non limitati ai livelli professionistici, ma anche al cosiddetto comparto dilettantistico, allenatori, istruttori, collaboratori amministrativi, manutentori di impianti sportivi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino