Cremona-Vanoli Scafati 68-63: playoff sempre più lontani

Traballa la panchina di Boniciolli. Il coach della Givova: "Se il problema sono io mi faccio da parte".

Blakes contro Cremona
Brutto ko della Givova Scafati a Cremona. Bissando il risultato della gara di andata, la Vanoli ha fatto suo il match della ventiseiesima giornata di serie A, battendo 68-63 gli...

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Brutto ko della Givova Scafati a Cremona. Bissando il risultato della gara di andata, la Vanoli ha fatto suo il match della ventiseiesima giornata di serie A, battendo 68-63 gli scafatesi e raggiungendoli a quota 22 punti in classifica. La sconfitta è arrivata al termine di una sfida in cui la compagine campana non è apparsa lucida, determinata e solida come in altri precedenti contesti.

Il netto numero inferiore di assist a fine gara (7 contro 16) testimonia un gioco sicuramente al di sotto delle proprie potenzialità, così come la percentuale di tiro da due, al di sotto di quella avversaria (44,7 contro 54,8) e della media stagionale (54,1). Piuttosto alla pari (32 contro 35) è stata invece la lotta a rimbalzo, nonostante la scelta di coach Boniciolli di non convocare Nunge tra i sette stranieri disponibili. Tranne la prima parte di gara, i gialloblù sono stati ad inseguire per quasi l’intero arco della partita.

Da segnalare il tardivo sussulto d’orgoglio finale, che però non è stato sufficiente a rimettere in piedi una sfida purtroppo già compromessa. 

«Fatti salvi i meriti di Cremona, questa sera non mi sono riconosciuto nell’atteggiamento della squadra. Non è mia abitudine scaricare le responsabilità, ma stasera sono rimasto deluso dalle facce, dagli atteggiamenti, dagli sbuffamenti. Mi sentirò con la proprietà per capire se il problema sono io. Siamo ancora in corsa per la salvezza, mentre l’obiettivo playoff si è infranto con queste tre ultime sconfitte. C’è qualcosa che non va nell’atteggiamento; se non cambia, non andiamo da nessuna parte. Se farmi da parte servirà a dare una scossa alla squadra, allora lo farò. Questo atteggiamento non è rispettoso nei confronti della proprietà, degli sponsor e della pallacanestro. Queste facce vanno portate altrove. La pallacanestro è gioia, sembrava stasera che stessimo ad un funerale. Se la proprietà reputerà sia giusto cambiare allenatore per far tornare il sorriso sui volti di questa squadra, io non avrò problemi a farmi da parte».

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Il Mattino