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«Provo una sensazione meravigliosa, vincere oggettivamente è sempre bello. Sarei ipocrita se dicessi che non lo aspettavo dopo tanto tempo, ma sono felice soprattutto per il Crotone». Parole di Serse Cosmi, tornato a vincere una partita in Serie A dopo nove anni (l'ultima fu un Siena-Pescara 1-0 del 2012), e se non è un primato, poco ci manca. Adesso se il Crotone non ha ancora abbandonato le speranze di salvarsi lo deve alla grinta, anche verbale, del suo allenatore, di quel Cosmi definito un tempo «colui che porta in panchina l'arte di arrangiarsi e la eleva ad arte».
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L'uomo dai tanti cappellini fu anche il creatore del Perugia 'cosmico' (ne fecero anche un libro) di Materazzi e Rapajc, oltre che del suo mentore e presidente Luciano Gaucci. E ora che è tornato, dopo nove anni, a lavorare e vincere nella massima serie quasi non ci crede.
La Serie A il tecnico umbro l'ha sfiorata anche con il Genoa: nel 2005 vinse il campionato di B con i rossoblù che poi però vennero retrocessi per lo scandalo della valigetta. Ex istruttore di nuoto e in una palestra (è diplomato all'Isef di Perugia), dj a tempo perso, attore in un film nei panni di un detenuto, doppiatore di cartoni animati, Cosmi si sente però solo e sempre allenatore, oltre che tifoso della Roma (per anni ha tenuto nel portafoglio una foto di Totti). Ma, pur di salvare il Crotone e di far vedere che in Serie A è degno di starci, è pronto a battere i giallorossi. Del resto gli strumenti non gli mancano: «Messias è da elogiare, il fatto che sia arrivato tardi in serie A è una delle cose incomprensibili del calcio -ha spiegato -. Simy è penalizzato dalla sua gestualità, in alcuni momenti è scoordinato, ha una maniera tutta sua di tenere palla, però ha fatto già 10 gol». Quindi è bene essere ottimisti, e sfoggiare anche dell'autoironia: «sembra io sia qua da sei mesi, invece sono arrivato da sei giorni e ora ho più tempo per fare danni». E in questa frase c'è tutto Serse Cosmi.
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