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E' tornato in Italia in queste ore il trofeo della Nations League, l'ultima competizione creata dall'Uefa ma anche l'ultima sfida, l'ultima creazione firmata Iaco Group. Perché anche questo trofeo che Italia, Spagna, Belgio e Francia si contendono in questa fase finale è nato dalla famiglia Iacovacci e dalla storica sede di Avellino che da decenni sforna quasi tutti i trofei che vengono alzati al cielo in Italia e in Europa. Un piccolo orgoglio della Campania anche se poi negli anni Igino e il figlio Alberto, che del gruppo è ormai presidente, hanno spostato una serie di sedi anche fuori da Avellino, ovvero nel Veneto e soprattutto in Svizzera proprio per essere più vicina alla sede dell'Uefa che è il cliente top della Iaco Group. "E' un accordo che resiste negli anni, anche perché i nostri sono pezzi unici, realizzati e creati seguendo le indicazioni dei vertici dell'Uefa. Poi sono i nostri artigiani che realizzano le opere che poi vengono alzate al cielo. Anche l'ultima coppa di Euro2020 è la nostra ed è normale che un pizzico d'orgoglio lo abbiamo quando pensiamo che adesso è a Coverciano, perché ogni volta che realizziamo un'opera speriamo sempre che vinca l'Italia", dice Alberto. Il padre Igino ha da qualche tempo ceduto la guida del gruppo, ma resta sempre all'interno del cda. Tra i clienti top la Lega Calcio (sia la coppa che viene consegnata a chi vince il campionato che la Supercoppa e il trofeo della Coppa Italia sono realizzati da Iaco Group) e molti club di serie A "Valore e prestigio, è questo il nostro motto", dice Igino Iacovacci. Oltre ai trofei che finiscono in bacheca, c'è poi un campionario di oggettistica che viene realizzato per essere consegnato ai calciatori e agli staff (come le medaglie o le riproduzioni dei trofei in miniatura).
Il Mattino