C'era ancora la lira quando Vincenzo Sarno conquistava le prime pagine dei principali giornali sportivi e non. E l'aspetto economico non serve solo per far capire quanto...
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Eppure quelle luci sono andate via via sbiadendosi. Per riaccendersi ora. Perché a 28 anni Vincenzino è diventato Vicenzo, anzi è diventato uil numero 10 del Foggia neopromosso in serie B. «È una emozione che non si può spiegare. Un sogno che si avvera». Il sogno di un ragazzino che era diventato uomo troppo in fretta. Un sogno che poteva avverarsi già un anno fa, quando sulla panchina del Foggia sedeva l'ex Napoli Roberto De Zerbi, ma sfumato solo nella finale playoff contro il Pisa.
La seconda volta, però, è quella buona e il Foggia adesso la serie B l'ha conquistata per davvero. Sotto la guida di Giovanni Stroppa e grazie ai gol e alle giocate di Vincenzo Sarno. Il ricordo più bello della stagione è legato al gol messo a segno contro il Melfi. All'andata venivamo da un momento molto difficile e fare gol lì e vedere piangere i miei compagni di squadra nell'esultare è stata sicuramente una cosa che porterò sempre con me. Ricordi e sensazioni eccezionali». Perché nella promozione del Foggia c'è sopratutto il suo nome. E questa volta sì, il merito non è delle cifre scritte sul suo contratto ma dei suoi piedi e delle giocate destinate ad entrare nella storia del Foggia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino