Dalma Maradona la figlia di Dio, su Discovery+ il viaggio d'amore della figlia di D10S

Dalma piange, e tanto, pensando ai primi anni a Napoli e al giorno dell'addio

Dalma Maradona
Non è stata scelta una data a caso per il lancio del documentario “Dalma Maradona la figlia di Dio”, il racconto in tre episodi che la primogenita di Diego fa...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Non è stata scelta una data a caso per il lancio del documentario “Dalma Maradona la figlia di Dio”, il racconto in tre episodi che la primogenita di Diego fa di suo padre e del loro rapporto. Andrà in onda da domenica su Discovery+ perché in un'altra domenica 24 marzo, quella del 1991, Maradona giocò la sua ultima partita in Italia. Aveva la maglia rossa e il Napoli perse sul campo della Sampdoria di Mancini e Vialli che si sarebbe laureata campione d'Italia sfilando lo scudetto proprio agli azzurri. Il giorno dopo il direttore sportivo del club, Perinetti, si presentò a casa di Diego per dirgli che erano state trovate tracce di cocaina nelle sue urine e che sarebbe scattata la squalifica almeno per un anno e mezzo. Una settimana dopo Maradona e la famiglia scapparono in Argentina. 

Le interviste 

Interprete e produttore di questo biopic, Dalma Maradona lo ha girato tra l'Argentina e Napoli, dove è stata nel dicembre 2021, un anno dopo la morte del padre. Avrebbe voluto fare alcune interviste all'interno dello stadio Maradona ma gli fu negato dal club di De Laurentiis. E così un'intervista, quella di Bruno Giordano che vinse con Diego il primo scudetto, è stata realizzata all'esterno del tempio di Fuorigrotta. «Un giorno tuo padre mi prestò la sua Ferrari. Mi trovai circondato da tanta gente, che credeva che al volante ci fosse Maradona. Gliela riportai dopo dieci minuti perché non sopportavo quella calca: io in quella situazione per dieci minuti, lui per una vita intera». Dalma versa lacrime durante le interviste realizzate in Argentina e a Napoli. Silvina, la sua ex tata, le ricorda quando andavano al Centro Paradiso. «Papà smetteva di allenarsi, prendeva le margherite che coglievo io e le infilava nei calzettoni». C'è Dalma, all'età di tre anni e mezzo, che intervista Diego. «Sai, Dalmita, il presidente Ferlaino e il mister Bigon mi hanno tolto di squadra: è giusto tutto questo secondo te?». 

Gli aneddoti 

Le immagini davanti al murale ai Quartieri spagnoli e nell'appartamento di via Scipione Capece 3/A, indicando l'angolo dei giochi con il papà. Sergio Siano, fotoreporter del Mattino, rivela che Diego faceva aprire i cancelli del Centro Paradiso per gli allenamenti: «Entravano così tifosi che non potevano permettersi di acquistare i biglietti la domenica: a loro Maradona voleva regalare una gioia». Dalma piange, e tanto, pensando ai primi anni a Napoli e al giorno dell'addio. «Sapeva che c'era chi non considerava italiani i napoletani, li adottò e i tifosi si identificarono in lui, amandolo moltissimo. Voleva portare Napoli alla vittoria e vi riuscì. Pensando a quello che è accaduto dopo mi verrebbe voglia di spaccare tutto e ammazzare certe persone». Spiega che papà Diego era felice quando andava al Centro Paradiso perché «quel campo lo riportava alla sua infanzia, al campetto di Villa Fiorito». Non ricorda un bacio o una carezza in quell'infanzia tormentata. «Ricordo un giorno, avevo tre anni. Papà era chiuso in bagno e stava per drogarsi. Io bussai alla porta, lui buttò la droga nel gabinetto e uscì. Ricordando quell'episodio disse in un'intervista che lo avevo salvato dalla droga: le parole più belle, non avrei potuto chiedere altro». 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino