Dalma Maradona è nata nella primavera del 1987, quando il padre Diego era il Re di Napoli. Se ne andò con i genitori quattro anni dopo, quando il Campione fuggì perché squalificato per doping: la cocaina era stata più forte di tutto. Era tornata per l'ultima volta nel 2005, in occasione della partita d'addio di Ciro Ferrara al calcio. Fu il delirio, perché dopo 14 lunghissimi anni Maradona tornava tra la sua gente. E quelle scene sono state ben raccontate nel film di Emir Kusturica.

Dalma è tornata per un docufilm, “La figlia di Diego”. Gira per la città, aspetta il via libera del Comune (e del Calcio Napoli) per entrare nello stadio dedicato a Maradona ed effettuare alcune riprese. Intanto, Napoli la sta avvolgendo in un abbraccio caldissimo. E' stata su alcuni dei luoghi di Diego, i più belli, quelli che frequentava di giorno e non nelle notti che non avevano mai fine. Ed è stata soprattutto a visitare la mostra di Sergio Siano, fotoreporter del Mattino, nel centro commerciale Jambo-1 a Trentola Ducenta (Caserta), dove vi sono le foto più belle scattate a Diego nei sette anni napoletani. Dalma si è commossa, è scoppiata a piangere abbracciando Siano e ha scritto sul libro dei visitatori: «Questa è magia».

Dalma ha avuto la conferma dell'amore di Napoli per il padre. Vero. Pulito. Eterno. Diego lo merita. E resto convinto che se fosse tornato qui non sarebbe stato lasciato da solo negli anni più difficili. Ma il 25 novembre di un anno fa non aveva nessuno intorno - né un familiare, né un manager, né un sincero amico - quando si è spento dopo 12 ore di agonia in una casa con bagno chimico a 20 chilometri da Buenos Aires.