«Non vado più al San Paolo perché non riesco a vedere un tubo». Ieri De Laurentiis, intervistato da Sky mentre era a Milano per un forum sul cinema, ha...
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«Siamo l’unica squadra italiana che da sette anni gioca in Europa e questo mi riempie d’orgoglio». Parla quando all’inizio della partita del suo Napoli con il Bologna manca meno di un’ora, Aurelio De Laurentiis. Ma non parla nel ventre del San Paolo. No, il presidente è altrove, è a Milano, ai piedi del Bosco Verticale di Stefano Boeri, ospite della kermesse «Fuoricinema».
Fa un certo effetto saperlo lì, vicino a Diego Abatantuono, piuttosto che nella tribuna del San Paolo, al fianco del sindaco o dei suoi soliti ospiti. Manca da Fuorigrotta dal primo agosto, giorno in cui i tifosi contestarono la partenza di Higuain disertando la festa dei 90 anni azzurri. E da allora non è più tornato. «E non ci tornerò più allo stadio, si vede male dalla tribuna, preferisco starmene davanti alla televisione. Al San Paolo non si vede un tubo, per me è una grande sofferenza. Da quando guardo le gare in tv mi sono rinfrancato e beato perché lì divento cieco».
Come lui, ormai, lo devono pensare in tanti: perché anche ieri sera allo stadio ci sono più o meno ventimila spettatori. De Laurentiis, prima a Mediaset e poi a Sky svela il progetto che ha in mente: «Costruirò uno stadio da ventimila posti con le poltrone, come a teatro. Destinato a ventimila soci. Non è un impianto piccolo, vedrete». Il patron azzurro nelle prossime ore prenderà un volo per la Cina, destinazione Xi’an con Carlo Verdone per partecipare a un festival cinematografico.
«Devo pensare alla Filmauro e alla sua ulteriore internazionalizzazione: il cinema continua a rapirmi, proprio come il calcio», dice.
Il Mattino