Elezioni Figc, De Laurentiis ha deciso: sta con Sibilia, candidato dei dilettanti

Elezioni Figc, De Laurentiis ha deciso: sta con Sibilia, candidato dei dilettanti
Lotito è out. Anche se proverà a rientrare il 22 gennaio...

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Lotito è out. Anche se proverà a rientrare il 22 gennaio facendosi eleggere nel consiglio federale (servono 12 voti su 20). In corsa per la presidente della Federcalcio sono in tre: Sibilia, Tommasi e Gravina. Gravina, manager di lungo corso, amico dell’ ex presidente Giancarlo Abete e presidente della Lega di serie C parte dal 17% della sua Lega e pare sia il preferito dei grandi club (a partire da Juventus e il Torino di Urbano Cairo) e può trovare altri alleati sulla sua strada. De Laurentiis, invece, non sembra avere dubbi: voterà il 29 Gabriele Gravina, manager di lungo corso, amico dell’ ex presidente Giancarlo Abete e presidente della Lega di serie C parte dal 17% della sua Lega e pare sia il preferito dei grandi club (a partire da Juventus e il Torino di Urbano Cairo) e può trovare altri alleati sulla sua strada. De Laurentiis, invece, non sembra avere dubbi: voterà il 29 gennaio per Cosimo Sibilia, con cui nelle ultime ore ha anche già avuto uno scambio di pareri. Nei prossimi giorni potrebbe esserci anche un incontro tra il presidente dei Dilettanti e il patron del Napoli. De Laurentiis potrebbe portarsi dietro oltre il Genoa (Preziosi ha già detto che voterà Sibilia), la Sampdoria, il Chievo, l’ Udinese, l’ Atalanta e il Crotone. Anche l’ Avellino voterà per Sibilia mentre due campane di serie C (Juve Stabia e Paganese) sono per Gravina mentre la Casertana ha ancora qualche dubbio. Che ieri è stato tra i più attivi perché è alla ricerca di un’ alleanza con la componente dei calciatori e quella degli allenatori. Infatti ieri ha strizzato l’ occhio prima a Tommasi e poi a Ulivieri: «Con il presidente di calciatori c’ è un dialogo costante e continuo, non è un rapporto conflittuale, ci sono delle valutazioni e delle riflessioni da fare. Con lui abbiamo tracciato nella prima elezione del 6 marzo un’ alleanza di principi che valgono ancora. Però mi preoccupa, e qui nasce la mia candidatura, che il mondo del calcio italiano e della politica del calcio non siano ancora pronti a condividere la presenza di un giocatore alla guida dello stesso calcio italiano. Per cui la mia paura è che la candidatura di Damiano, persona corretta e perbene, potrebbe correre il rischio di non aggregare consenso». «Comunque ho chiesto a tutti di fare una valutazione insieme, la mia posizione è chiara e netta – dice ancora Gravina – e quindi in linea di principio io, Damiano e Renzo Ulivieri siamo perfettamente affini a portare avanti insieme un percorso. Poi decideremo chi e come, ma dobbiamo essere responsabili sia io che Damiano che Renzo che Marcello Nicchi. Mi piace l’ idea di mettere insieme dei soggetti che condividono un percorso, che hanno voglia di rivoluzionare la cultura del calcio italiano, e cambiarne la pelle». I giochi sono appena iniziati: il 29 gennaio è ancora lontano.



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Il Mattino