De Laurentiis e quel rapporto con la città da rafforzare sempre più

Una Napoli tutta azzurra come voleva il presidente diciannove anni fa

De Laurentiis e il nuovo allenatore Garcia nel giorno della presentazione a Capodimonte
L'ultimo in ordine di tempo a indossare la maglia del Napoli è stato Tiziano Ferro, un dono del club di De Laurentiis per il concerto allo stadio Maradona. Tutta Napoli...

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L'ultimo in ordine di tempo a indossare la maglia del Napoli è stato Tiziano Ferro, un dono del club di De Laurentiis per il concerto allo stadio Maradona. Tutta Napoli è azzurra, così come auspicava il produttore cinematografico quando diventò il proprietario del club nell'estate 2004.

Vedeva i ragazzini giocare a pallone e non tutti indossavano le maglie del Napoli. Lo scudetto ha rinsaldato questo rapporto. E su questa strada vuole proseguire De Laurentiis. Il disgelo con i capi ultrà, avvenuto alla vigilia della partita di ritorno contro il Milan in Champions League, è stato il primo passo. «Dobbiamo essere al servizio dei clienti, è una regola del mondo dello spettacolo», dice il presidente ai suoi collaboratori più stretti. L'estate 2022 - con gli striscioni anti De Laurentiis e l'amarezza del patron di non poter uscire dall'albergo di Dimaro come di Castel di Sangro per timore di contestazioni - sembra lontanissima. Esiste e resiste nei confronti del dirigente del terzo scudetto un odioso pregiudizio di una parte della tifoseria. Ma di questo De Laurentiis si disinteressa, concentrato come è sul futuro del Napoli. Che passa anche attraverso il rafforzamento del feeling con la città. Utile una saggia campagna abbonamenti prima ancora che i risultati, quelli che ovviamente fanno la differenza. Le perplessità della piazza, lo ricorderete, svanirono nello scorso agosto grazie alle roboanti vittorie su Verona e Monza.

 

 

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Il Mattino