I prossimi quattro giorni saranno decisivi per capire l’evoluzione delle condizioni di salute di Aurelio De Laurentiis. Ma il decorso è regolare e lo stato di salute...
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De Laurentiis è tranquillo, non ha mai avuto febbre nelle ultime 48 ore se non la sera di mercoledì, quando arrivando a Capri è stato avvisato della sua positività e ha scoperto di essere leggermente accaldato. Ed è stato quello l’unico momento in cui il patron del Napoli ha mostrato una certa ansia. Né preoccupano le condizioni della moglie Jacqueline, anche ieri praticamente asintomatica. Il Covid 19 di De Laurentiis si è manifestato solo con una forte indigestione. Per il resto - cosa che il patron del Napoli ha ribadito anche a Carlo Ancelotti che ieri mattina lo ha chiamato - non ha avuto segnali della sua positività. L’infezione virale è stata affrontata in maniera tempestiva, con la terapia adeguata e questo sicuramente favorisce i tempi di recupero.
Le critiche e le accuse del mondo del calcio (e non solo) hanno turbato De Laurentiis. Sa di essere uno che paga il prezzo del suo essere sempre contro, anche nella questione dei diritti tv e del suo progetto di autonomia che non prevedeva l’ingresso dei fondi. Lui, peraltro, si considera un recordman dei tamponi ed è rimasto infastidito da molte reazioni. Il punto è - spiegano dalla società - che facendo il tampone ogni tre giorni (come la squadra), regolarmente, senza obblighi legati all’essere stato a contatto con soggetti con infezione da Sars-Cov-2 non è possibile attendere i risultati stando in quarantena. Visto che si tratta di tamponi volontari, figli della prudenza che ha nell’affrontare ogni tipo di malattia. E che anche questo test non è legato al caso di positività di un dirigente del club azzurro (la società non lo ha mai confermato) la cui carica virale è bassissima tant’è che nessun familiare del dirigente è risultato positivo. Il mondo De Laurentiis ribadisce il «totale ottimismo». La coppia De Laurentiis vive la propria quarantena nell’abitazione sul colle del Quirinale. Nessuno dei suoi collaboratori più stretti, come l’ad Andrea Chiavelli, per esempio, potrà raggiungerlo in questi giorni. Le buone condizioni di salute non autorizzano i medici a cantare vittoria dato che il paziente appartiene a una categoria piuttosto fragile per le patologie pregresse. La situazione è buona ma non risolta, ma quel che conta è che non ci sono tracce di polmonite. In questo momento, dunque, i due pazienti non vengono curati con farmaci anti-virali per la cura di infezioni da virus Sars-Cov-2. I controlli a distanza misurano anche costantemente il valore di saturazione dell’ossigeno. La giornata del presidente è trascorsa anche davanti alla tv, per vedere l’amichevole tra Napoli e Pescara e la prima volta al San Paolo di mister 80 milioni di euro, Victor Osimhen. Le operazioni di mercato del Napoli non subiranno rallentamenti. Con il ds Giuntoli e il vice Pompilio i contatti sono incessanti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino