Il sorriso più largo nell’ultima notte di Champions è stato il suo. Forse l’unico per una squadra uscita dall’Etihad con una sconfitta sul groppone...
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Il gol è stato il suo primo tra i professionisti. «Ho scelto una notte speciale, davanti ad un grande pubblico. È una emozione inspiegabile; ero dispiaciuto per la sconfitta ma anche felice per questa rete». Una realizzazione che ha mostrato anche tutte le sue qualità caratteriali. «Se Mertens avesse segnato il primo rigore sarebbe stato tutto diverso, ma purtroppo è andata così. Appena è stato fischiato il secondo ho chiesto a Dries di poterlo battere, ero sicuro di segnare. Lui mi ha detto di si, sono andato sul dischetto con tranquillità: il calcio mi divertiva da bambino e mi diverte oggi, ho tirato il rigore senza pressioni».
Pressioni che invece ora Napoli avverte. Sabato al San Paolo arriva l’Inter nel big match di giornata. Prima contro seconda in classifica per una partita non decisiva ma importante. «I punti pesano il doppio quando si tratta di scontri diretti, anche se siamo appena alla nona giornata. Mi piacerebbe poter regalare lo scudetto alla gente. Vincerlo a vent’anni sarebbe fantastico, farlo in una città come Napoli ancora di più», continua Diawara. «Resta una partita di cartello davanti al nostro pubblico: vogliamo vincerla». Il San Paolo, per l’occasione, non si farà attendere e va per il tutto esaurito. «È bellissimo avere lo stadio pieno, i tifosi sono il nostro uomo in più. Anche al ritorno col City sarà tutto diverso: vogliamo passare il turno in Europa».
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Il Mattino