L'appello è accorato. «Vogliamo giocare le nostre partite a porte aperte». Don Aniello Manganiello, prete noto per le sue battaglie anticamorra, stavolta scende in campo...
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Il sacerdote è il presidente del Don Guanella, che gioca nel campionato di Promozione. Dopo 11 giornate del torneo la squadra gioca a porte chiuse allo stadio Hugo Pratt. «In questa categoria c'è l'obbligo di installare un divisorio sugli spalti per separare le tifoserie - spiega don Manganiello - E' un obbligo che non esisteva nel precedente campionato che abbiamo disputato, la Prima categoria, ma qui c'è ed è davvero un peccato giocare a porte chiuse. Dall'inizio della stagione abbiamo chiesto l'attenzione del Comune e della Municipalità su questo argomento e ci auguriamo che possa esservi un intervento».
L'associazione sportiva Don Guanella è nata nel 1994. «Non chiediamo alcun tipo di sostegno, facciamo tutto noi con entusiasmo - racconta don Manganiello - Ci sono trecento ragazzi, con 30 allenatori e dirigenti che li seguono. I nostri sforzi hanno ricevuto anche il riconoscimento della Lega Calcio, che ha girato sul nostro campo lo spot per il campionato di serie A. Diamo un contributo al quartiere e ci auguriamo che si ponga fine al rimpallo tra Comune e Municipalità, consentendo alla squadra di giocare a porte aperte: sarebbe la soddisfazione più bella per questi ragazzi, per i quali il calcio è qualcosa di veramente importante». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino