Non è da tutti, a soli 11 anni, riuscire a battere il professore di educazione fisica in un torneo di ping pong con un secco 3 a 0, o vincere contro tutti i ragazzi...
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Una passione che dura da 10 anni, tramandata dal papà, Dario. Infatti proprio il papà e il fratello maggiore cominciarono ad allenarsi presso l’Asd Polisportiva Frassati a Capodimonte. La piccola Simona era con la madre quando accompagnava gli uomini di casa al centro sportivo, e restava incantata da quello sport per il quale lei era ancora troppo piccola. Ma un giorno, quasi per gioco, fece la sua prima prova con l’allenatore: il talento saltò subito agli occhi, e così alla tenera età di 6 anni Simona cominciò la sua avventura con il ping pong. Oggi si allena almeno 3 o 4 ore al giorno, e quando possibile, nei giorni di festa a scuola, anche due allenamenti al giorno.
«L’anno scorso fu chiamata dalla nazionale italiana, che si allena a Formia, e ci torna ogni due mesi circa. Sapevo già che mia figlia fosse molto talentuosa: si è infatti distinta subito in Campania arrivando ripetutamente fra le prime nei tornei regionali» racconta Dario Ettari. Ma la storia della giovane campionessa italiana è ricca di emozioni: «Simona vinse il primo titolo a Colleferro nel 2011. In tutte le gare ha sempre ottenuto degli ottimi risultati. Questa volta è riuscita a battere in semifinale la Dumitrache, cadetta emergente del panorama azzurro, per poi regalarci emozioni uniche nella finale con la Mescieri: una lotta durissima, ma alla fine la mia bambina è riuscita a vincere la medaglia d’oro nazionale. È uno sport prevalentemente maschile, ma Simona ha dimostrato di poter dare del filo da torcere a chiunque, anche ai maschietti più grandi di lei. Ne sono orgoglioso», conclude il papà della giovanissima campionessa.
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Il Mattino