Eriksen, lettera commovente Inter: «Dagli incubi più brutti ci si sveglia»

Eriksen, la lettera commovente dell'Inter: «Dagli incubi più brutti ci si sveglia»
Non è una storia solo di dramma quella di Christian Eriksen. C'è di più: è una storia di amore, di vicinanza, di sostegno. Non sono mancate la...

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Non è una storia solo di dramma quella di Christian Eriksen. C'è di più: è una storia di amore, di vicinanza, di sostegno. Non sono mancate la testimonianze di supporto al ragazzo di Middelfart, Danimarca, sin dal giorno uno nel post malore. Compagni di squadra, rivali di una vita, amici, tifosi, tutti. Come si potrebbe negargli tutto ciò, dopo quella sciagura che ci ha fatto ricordare la fragilità della vita e l'importanza anche del più modesto degli attimi da trascorrere in Terra?

Una delle tante famiglie di Christian, l'ultima in ordine temporale ad adottarlo, è la nerazzurra di Milano. Che oggi ha dedicato qualche riga in cui traspare tutta l'ultima settimana: l'emozione di rivederlo in campo, la paura dopo la caduta, l'apprensione dei minuti successivi, e l'ansia in attesa di notizie confortanti.

«Non sono stati giorni normali, quelli che abbiamo contato da sabato, da quei momenti che ci sono parsi così lunghi e senza senso, da quello che volevamo fosse solo un brutto sogno. Per fortuna, dagli incubi, anche i più brutti, ci si sveglia», scrive l'Inter, che si libera dalla morsa attanagliante che ci ha stretto tutti quanti a pregare dietro un televisore. Nella testa immagini del passato, immagini di dolore, perchè sui campi in erba questo non succede spesso, ma succede. I vividi e strazianti ricordi che si fanno strada ogni volta che un ragazzo supera non la linea laterale o di fondo, ma linea tra la vita e la morte per inseguire o calciare un pallone; la caduta di Piermario, gli occhi vuoti di Marc-Vivien Foe, l'addio lento di Antonio Puerta che si spegne sulle sue ginocchia. E con loro tutti gli altri. 

Ricordi di dolore e di sconforto che si legano ai drammi del passato e al significato ultimo che ci trasmettono, ma che per una volta si sono diradati più velocemente alla vista del faccione biondo sorridente di Christian, che forse un pallone nella porta non lo metterà più, ma che ritornando alla vita ha segnato la rete più difficile e importante di un'intera carriera. Quella per la sue infinite famiglie.

 

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Il Mattino