La verità, tutta la verità. Senza sconti e senza pause. Come quelle che De Laurentiis ha deciso di non concedere più alla sua squadra, da ieri sera nuovamente in ritiro nel...
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Un volo senza rete che comincia tra due giorni in Germania, ospite del Wolfsburg e che poi prosegue in Sardegna, dove col Cagliari c’è l’obbligo di vincere per restare in scia del miraggio-terzo posto. E allora, tutto questo obbliga a una tregua: Rafa Benitez ha atteso i suoi a Castelvolturno dopo 24 ore di libera uscita. Il ritiro è stato sospeso per una giornata ma (molto) prima del tramonto, verso le 18, è scattato il «coprifuoco», tra mal di pancia, mugnugni, rabbia e musi lunghi: tutti comprensibili.
Il tecnico ha fatto svolgere un leggero allenamento serale alla squadra: un inedito nell’era Benitez. Il Napoli va avanti. Compatto come non mai contro la decisione del presidente di tenere tutti in clausura, col divieto di smanettare tra tweet e blog personali. Ma poco importa. L’intera macchina azzurra adesso è chiamata a dare non solo il massimo ma anche a non fare errori. De Laurentiis e il Napoli camminano sul filo. Non c’è rete di protezione. Di sotto si spalanca il vuoto: la squadra resta nel fortino di Castelvolturno.
Tutti con le bocche cucite anche a Wolfsburg, anche se costerà almeno 25mila euro di multa perché per la Uefa il silenzio stampa è cosa non contemplata. Un silenzio strategico: perché il 16 aprile è la data in cui Rafa, oltre a festeggiare il compleanno, ha promesso di svelare il suo futuro. Ovvero, a rendere pubblico quello che da tempo tutti hanno capito: andrà via. Proprio ieri si è tornato a parlare di un’idea che De Laurentiis avrebbe accarezzato qualche settimana fa: un doppio incarico per il ct Conte fino al 2016.
Ipotesi subito esclusa, perché qui ci vuole un tecnico a tempo pieno. Per Benitez, ritiro o no, cambia poco: lui non conosce altro che il centro tecnico. Resta contrario per principio al ritiro, pensa che prima di una gara i giocatori possano starsene tranquillamente a casa. Figurarsi dopo. Ed è per questo che il feeling con De Laurentiis si è definitivamente incrinato. E il mancato dietrofront ne è la prova: peraltro, questa volta, Benitez non ha provato neppure a farlo in prima persona. Ha tentato Bigon a far cambiare idea al suo presidente. Inutilmente.
De Laurentiis, intanto, a sorpresa, domani dovrebbe imbarcarsi sul charter per la Germania: è la prima trasferta in Europa League della stagione per il patron azzurro.
Il Mattino