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Mica poteva passare una giornata senza l’oro nel nuoto in vasca per l’Italia agli Europei di Roma! Ci ha pensato Simona Quadarella, che dopo i tre titoli consecutivi negli 800, ha uguagliato questa straordinaria performance vincendo anche la distanza più lunga, i 1500 metri, quelli che “Veleno”, come la chiamava la mamma da bambina, più ama e che a volte (olimpiche e mondiali) la tradiscono. Ma in Europa, essendo la Ledecky americana. Non ce n’è per nessuna in Europa, specie senza la Russia, ma gli assenti, pure se per colpe non loro, hanno il torto. Simona attacca subito e ad ogni 50 tocca per prima tutte le 30 volte. L’ultima, quella d’oro, tocca in 15:54.15, il tempo dell’oro. La campana degli ultimi 100 ha alzato ancor di più il volume delle voci e delle mani del Foro Italico. E Simona invita ad alzare ancora il tono e s’alza anche perché Martina Rita Caramignoli si prende il bronzo del terzo posto in 16:12.39, e “ammucchia, Gasperì”, come si dice a Roma. “Il tempo è più lento di come volevo - dice Simona - ma qui, tra e con la mia gente, contava vincere, ed ho vinto”. “Contava la medaglia, mica il tempo” le fa eco una felice Caramignoli.
Gli argenti d’Italia sono dell’immancabile rana (tocca a Martina Carraro coniougata Scozzoli da poco, nei 200) e dell’immancabile Thomas Ceccon nei 50 dorso, nei quali il vicentino nuota in 24.40 che è il nuovo record italiano, anche quello vecchio era suo. “Ho sbagliato l’arrivo” dice Thomas, che anche in partenza è stato meno reattivo del vincitore, il greco dalle generalità religiose, Christou di cognome e Apostolos di nome, 0.55 il tempo di reazione dell’ellenico, 0.61 quello dell’azzurro, e 4 centesimi li dividevano alla piastra d’arrivo. Serena la Carraro: “Ero qui già nel 2009 per i 50 rana e mai avrei pensato di esserci ancora dopo 13 anni per i 200.
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Il Mattino