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Diventò il proprietario del Napoli il 18 gennaio 1969 salendo rapidamente le scale del palazzo in cui era fissato l'appuntamento per la cessione delle azioni del club mentre i suoi concorrenti aspettavano l'ascensore. E dal Napoli andò via il 12 febbraio 2002, vent'anni fa, attraverso l'uscita secondaria di un albergo del centro. Corrado Ferlaino, 33 stagioni azzurre. Dai momenti più alti, come gli scudetti e la Coppa Uefa, a quelli più bassi, come la retrocessione con 14 punti. Tanto mercato, lui era uno dei protagonisti delle estati del pallone. L'apice toccato nell'84 con l'acquisto di Maradona, il campione dei campioni.
Proprio in onore di Diego, l'ingegnere aveva deciso il 28 novembre scorso di tornare al San Paolo, pardon al Maradona.
Il finale di questa partita durata 33 anni è stato turbolento. A causa dei problemi finanziari del club, nel 2000 Ferlaino diede il 50 per cento del Napoli all'imprenditore Giorgio Corbelli e due anni dopo, quel 12 febbraio, si riunì con il socio romagnolo e Salvatore Naldi nell'Hotel Meditetteraneo per sancire il passaggio di tutte le azioni per 38 milioni. L'imprenditore alberghiero, poche settimane dopo, avrebbe liquidato Corbelli, che aveva intanto avuto problemi giudiziari. La società sarebbe fallita nel 2004, un amaro e scontato the end, perché era stato già rinviato per alcuni anni grazie a cessioni eccellenti - quasi tutte al Parma dell'amico Calisto Tanzi - che consentivano di iscrivere la squadra al campionato. Dice spesso Ferlaino, indomito novantenne: «Dopo aver lasciato il Napoli mi sono ripreso la mia vita, prima non sapevo cosa fosse una domenica libera oppure viaggiare». Sarà. Ma lui ha molto amato l'altra sua vita, tra sogni e ansie, quella azzurra.
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