Fifa, un nuovo attacco contro il razzismo; «Basta»

Fifa, un nuovo attacco contro il razzismo; «Basta»
Dice Ancelotti: «Finché gli episodi di razzismo non diventano uno scandalo anche in Italia come in Inghilterra, da noi non cambierà nulla». Come dargli...

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Dice Ancelotti: «Finché gli episodi di razzismo non diventano uno scandalo anche in Italia come in Inghilterra, da noi non cambierà nulla». Come dargli torto? E in Francia pare che la pensiono proprio come lui: la partita di Ligue 1 tra Digione e Amiens è stata infangata da insulti razzisti nei confronti di Prince Gouano, capitano della squadra ospite ed ex primavera Juventus. Dopo la sospensione di 6' per i buu nei suoi confronti, la gara è ripresa. Ma In Francia è esplosa la polemica. Il ministro dello sport Roxana Maracineanu ha invitato Gouano «per capire cosa c'è da fare per sistemare le case». Il ministro non ridimensiona la portata dell'incidente che ha portato all'interruzione temporanea della partita: «A me non piacciono le canzoni omofobiche e le grida di scimmia». Gouano ha ricevuto messaggi di solidarietà da numerosi personaggi del mondo del calcio e tra questi il repost di Koulibaly al suo messaggio sul «no al razzismo». Kalidou nella gara di giovedì è stato oggetto di insulti razzisti da parte di un tifoso dell'Arsenal: il club londinese ha aperto una indagine per scoprire l'autore. Una volta individuato, non potrà entrare allo stadio per almeno un paio di anni.


LA FIFA INTERVIENE

«Inaccettabile»: è l'aggettivo scelto dal presidente della Fifa, Gianni Infantino, per commentare gli ultimi episodi di razzismo. «Nei giorni scorsi è stato molto triste vedere un numero di episodi di razzismo nel calcio. Questo non è davvero accettabile - dice il numero uno del calcio mondiale - Il razzismo non ha spazio nel calcio, così come non ha alcun posto nella società. La Fifa è con Prince Gouano, Kalidou Koulibaly, Raheem Sterling, Danny Rose, così come a qualsiasi altro giocatore, allenatore, tifoso o partecipante a una partita di calcio che è stato preso di mira dal razzismo, sia al più alto livello professionale che in un parco giochi scolastico. Il razzismo deve finire. Punto». E poi Infantino ricorda che la Fifa ha «introdotto la cosiddetta procedura in tre fasi nei tornei: un meccanismo che consente agli arbitri di arrivare fino all'abbandono di una partita in caso di incidenti discriminatori». La Fifa «esorta tutte le federazioni affiliate, le leghe, i club e gli organi disciplinari ad adottare la stessa procedura, nonché un approccio di tolleranza zero nei confronti degli episodi di razzismo nel calcio e ad applicare sanzioni severe per qualsiasi tipo di comportamento. Continueremo a essere in prima linea nella lotta contro il razzismo - conclude Infantino - e garantiamo a tutte le nostre associazioni che hanno il nostro pieno sostegno nell'affrontare questa sfida. Non esiteremo a fare tutto ciò che è in nostro potere per sradicare il razzismo e qualsiasi altra forma di discriminazione, dal calcio, a qualsiasi livello e in qualsiasi parte del mondo».

p.t. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino