Museo del calcio a Castellabate inaugurata la sede a Parco Matarazzo

I cimeli dei campioni e lo sviluppo del progetto per il Passaporto ematico

Le maglie di Kvara, Di Lorenzo e Osimhen esposte nel Museo del calcio a Castellabate
Inaugurata nella splendida cornice del Parco Matarazzo a Castellabate la sede del Museo del calcio dedicato ad Andrea Fortunato, il campione della Juve stroncato dalla leucemia a...

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Inaugurata nella splendida cornice del Parco Matarazzo a Castellabate la sede del Museo del calcio dedicato ad Andrea Fortunato, il campione della Juve stroncato dalla leucemia a soli 23 anni, e diretto da Davide Polito, presidente della Fondazione Fioravante Polito. Al tavolo dei relatori il sindaco di Castellabate, Marco Rizzo, il presidente del Parco del Cilento, Giuseppe Coccorullo, e il direttore, Romano Gregorio, e il presidente della Commissione antimafia della Regione Campania, Carmela Rescigno. In prima fila Alfonso Tavassi, patron della Polisportiva Santa Maria che si prepara al campionato di serie D, Giampaolo Imbriani, fratello di Carmelo, anch'egli stroncato giovanissimo da un male incurabile, e Antonio Ruggiero, organizzatore di una kermesse calcistica ad Agropoli. Il giovane asso dell'Inter, Davide Frattesi, ha inviato un video di auguri agli organizzatori ricordando l'infanzia trascorsa nel Villaggio Silvia a Castellabate.

Polito ha ricordato l'impegno della Fondazione per l'applicazione del Passaporto ematico, che consentirebbe controlli medici più approfonditi sugli adolescenti, e i rapporti con il Centro diagnostico Ventre di Salerno. Annunciata una collaborazione con le università di Benevento e Cassino, oltre alla istituzione della prima Hall of fame del calcio dilettantistico, nella quale per il 2023 sono stati inseriti: Antonio Carrano, Raffaele Pisano, Mario Manente, Franco Galletta, Pietro Sabia, Antonio Barone, Mario Pietropinto, Giggetto Serrapede, Carmine Testa, Antonio Inverso, Donato Nicoletti, Giuseppe Acanfora, Giuseppe Stanzione, Salvatore Gagliano, Francesco Pascale, Piero Sorrentino, Domenico Cesare, Giuseppe Chiariello, Angelo R. Amato, Ruggiero Manente, Romualdo Cannalonga e Aldo Astone.

Dopo aver ricordato la figura di Vicente Feola, il ct del Brasile campione del mondo nel 1958 originario di Castellabate, e l'impegno calcistico della famiglia Matarazzo per lo sviluppo del calcio in Brasile, è stato presentato il Museo, dove vi sono tanti cimeli, dalle maglie dei campioni alla pipa di Enzo Bearzot e al cappello di Nereo Rocco, una galleria impreziosita dalle opere dell'artista Ferdinando Mangone.

museo-del-calcio

castellabate

 

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Il Mattino