TORINO Nel giorno del record di Gigi Buffon - nella leggenda oltre Maldini con 648 presenze in A-, la Juve prima passeggia poi trema, perché si complica la vita strada...
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E il raddoppio di Cuadrado conferma la superiorità bianconera, la Juve domina in lungo in largo mentre i granata iniziano a macinare qualcosa solo dopo la mezz’ora. Maresca dà una mano a Longo, concedendo un rigore piuttosto dubbio per fallo di mano in area di de Ligt (braccio vicino al corpo, dopo una deviazione d’anca) dopo un ripensamento e il consulto VAR.
E improvvisamente, a inizio ripresa, una partita chiusa si riapre, il Toro prende coraggio mentre la Juve non ha più la brillantezza fisica dell’avvio. Verdi, il più attivo dei suoi, mette i brividi a Buffon con una botta da fuori, sulla ribattuta ci riprovano prima Belotti, poi lo stesso Verdi, palla in rete ma gol annullato per fuorigioco netto del Gallo. De Ligt e Dybala, in diffida, saltano il Milan per cartellini gialli, ci pensa Ronaldo a ristabilire le distanze, con una punizione perfetta dal limite. Douglas arrotonda con la complicità di Djidji (autogol clamoroso) sul 4-1, la Juve non perde più un colpo, la Lazio ora non può sbagliare.
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Il Mattino