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Non ha mai avuto problemi a dire quello che pensa, ancor di più dopo il comunicato stampa diffuso dal Latina al termine della gara di sabato scorso. Non accetta le polemiche Angelo Fabiani, anzi, le rispedisce subito al mittente, con tanto di firma messa sopra al pacco confezionato lunedì pomeriggio sulle frequenze di Radio Bussola nel corso della trasmissione «Gli SporTaccioni»: «Siamo in democrazia e quindi ognuno può dire quel che vuole e quel che pensa, ma a mio avviso si è persa l’occasione per stare zitti e fare così bella figura – ha tuonato il direttore sportivo della Salernitana -. A noi è capitato svariate volte di subire un torto arbitrale, ma il direttore di gara è un uomo e quindi può sbagliare. Non mi sembra che abbiamo mai gridato allo scandalo o fatto comunicati stampa come quelli realizzati dai nostri avversari. Il contenuto non ha fatto altro che far fare una caduta di stile al Latina, in più c’è stata anche mancanza di rispetto verso la città e la tifoseria salernitana. Ma comunque questi sono problemi loro, di sicuro non nostri».
Eppure l’elenco dei torti subiti in tutti questi mesi sarà sicuramente ben presente nella mente di Fabiani. Perché al di là dei numerosi problemi di altra natura che hanno condizionato e non poco la Salernitana, spesso nel corso della stagione il feeling con gli arbitri non è stato sempre così semplice. E non solo per gli svariati cartellini rossi, del resto tutti o quasi meritati, quanto per alcuni fischi che oggi forse renderebbero il presente dei granata meno agitato e complicato. Eppure da Latina scrivono: «È inammissibile che uno scontro diretto per la salvezza, come quello giocato oggi pomeriggio allo stadio Arechi, possa essere deciso da un’invenzione del direttore di gara: mancano poche partite al termine della stagione, qui ci si gioca davvero tanto. Per giunta, nell’area opposta, due nostri giocatori in altrettante azioni diverse sono stati stesi dagli avversari senza che la terna arbitrale prendesse provvedimenti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino