Galeazzi alla Cartiera di Pompei racconta i trionfi di Maradona e degli Abbagnale

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Si è tenuta stasera presso il Centro Commerciale "La...

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Si è tenuta stasera presso il Centro Commerciale "La Cartiera" di Pompei la presentazione del libro di Gian Piero Galeazzi "L'inviato non nasce per caso". Con lui i leggendari fratelli Giuseppe e Carmine Abbagnale, lo storico massaggiatore del Napoli Salvatore Carmando e i due canottieri medaglie di bronzo a Rio Marco Di Costanzo e Giovanni Abagnale. Dinanzi a oltre 200 persone Galeazzi ha raccontato la sua storia giornalistica che spesso coincide con la storia delle grandi imprese sportive italiane. Uno sguardo al passato: «Raccontare le straordinarie vittorie degli Abbagnale è ancora oggi una emozione unica per me - ha detto Galeazzi - come quelle del Napoli degli scudetti. Oggi tutto quello che ho fatto, entrare negli spogliatoi e intervistare chiunque, non sarebbe possibile, perché è tutto freddo e prestabilito. Il calcio di una volta era diverso, io scendevo in campo e stavo in panchina come ad Udine. dove faceva freddo e mi allungarono una coperta. Adesso non scendi nemmeno nei tunnel degli spogliatoi, è un calcio molto plastico, molto preparato. Io non andavo a cercare la notizia, "assalivo" i calciatori a caldo. Adesso non è più così. Maradona? Era il numero uno in assoluto non solo per il genio calcistico ma perché è l'unico fuoriclasse degli ultimi trent'anni che prendeva per mano le squadre e le faceva vincere. Un fenomeno anche come intervistatore occasionale dei compagni in quei miei servizi sugli scudetti. Mi ricordo che grazie a Carmando riuscii nell'impresa di intervistarlo pure ai Mondiali 1986 e gli chiesi. "Diego di che colore è il gol?" e  lui rispose: "Azzurro come il cielo di Napoli"». Sul Napoli di oggi: «Può lottare sino alla fine per lo scudetto, gioca un'ottimo calcio e io simpatizzo anche per quei colori azzurri». Del Napoli attuale ha parlato anche Salvatore Carmando. «Questo Napoli darà fastidio a tutti, è una grande squadra e noi tifosi sognamo. Bisogna lasciarli lavorare però, ho grande fiducia nel lavoro di Sarri e nelle qualità di tanti ragazzi». Anche Di Costanzo e Abagnale, vincitori a Rio del bronzo nel "due senza", spingono il Napoli al successo finale. «Il Napoli merita più del podio e del bronzo ideale nel calcio - ha detto Di Costanzo - perché gioca un calcio unico in Italia e i tifosi sono passionali». «Milik mi sta impressionando - di rimando Abagnale - e sono felice che questa squadra punta sui giovani. Sono il segreto del successo di questi ultimi tempi». Infine Giuseppe Abbagnale, presente con il fratello Carmine, anche presidente della Federcanottaggio. «Per vincere e competere non basta solo la forza fisica, occorre una determinazione ed una forza mentale altissima. La nostra vittoria più bella è stata quella dell'olimpiade di Seul con un oro che portiamo nel cuore. Il Napoli calcio sta dimostrando di avere costanza e Unione di intenti, speriamo». 
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Il Mattino