Dalla seconda e ultima vittoria del Napoli nell'ex fortino Maradona sono trascorsi 40 giorni. Gli azzurri vinsero per 4-1 contro l'Udinese e sembrò che la squadra stesse superando la crisi di gioco e risultati iniziata in occasione della sconfitta contro la Lazio, appunto a Fuorigrotta. I 90 minuti con l'Union Berlino, prima partita del mini girone di ritorno della Champions, hanno importanti significati per il presente e il futuro della squadra e di Rudi Garcia, che magari non rischia più il posto - fu De Laurentiis dopo la sconfitta con la Fiorentina a metterlo in discussione - ma non ha ancora conquistato il cuore dei tifosi e del suo presidente.

Ecco perché la partita contro i tedeschi, afflitti da dodici sconfitte consecutive tra campionato e Champions, può rappresentare il punto di svolta per Rudi. Per due ragioni.

• Il ritorno alla vittoria al Maradona consentirebbe al Napoli di compiere il passo quasi decisivo per la quinta qualificazione della storia agli ottavi Champions: servirebbe poi un punto, o forse neanche quello, nelle successive partite. Non è stato un cammino trionfale, come quello di Spalletti, che un anno fa centrò questo obiettivo con due partite di anticipo, ma certamente resterebbe un risultato di prestigio, significativo anche per le casse del club, aspetto quest'ultimo sempre tenuto in considerazione da De Laurentiis.
• Il ritorno alla vittoria, poi, rasserenerebbe l'ambiente, inteso non soltanto come tifoseria, perché la costante presenza del presidente a Castel Volturno non è soltanto un segnale di vicinanza: è l'ansia del dirigente che teme si possano complicare i piani per questa stagione, che ha come obiettivo finale la conquista della zona Champions. 

La partita contro l'Union Berlino è ritenuta non facile da Garcia e dagli azzurri, proprio perché può apparire dall'esito scontato in considerazione dello score dei tedeschi. Ma è la partita che può creare finalmente un'aria nuova nel Napoli e a Napoli.