«La mia carriera da calciatore mi ha aiutato a capire già le dinamiche da spogliatoio anche quando sono passato ad allenare». Gennaro Gattuso si racconta in uno...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE Napoli, gli occhi su Loren: due tranche per pagare la clausola
Qualche anno di gavetta, poi l’arrivo a Napoli. «Sapevo di arrivare in un grande club, la chiamata di De Laurentiis mi ha colpito» ha confessato Gattuso, il cui primo idolo fu azzurro: «Quello di Bagni fu il primo poster che ho attaccato in stanza, era uno dei pochi che giocava con i calzettoni abbassati e mi colpì. Allenare oggi questi calciatori in una città come Napoli mi dà una grande carica, quando andrò via vorrei essere ricordato per la serietà e per aver fatto cose importanti insieme. Idolo? No, quelli devono essere i calciatori, sono loro quelli che vanno in campo». Una panchina occupata dopo Ancelotti. «Non me l’aspettavo, Carlo è sempre stato un punto di riferimento e mi ha lasciato una grande squadra. Non si può imitare, eravamo come padre e figlio e molti miei traguardi sono merito suo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino