Genoa-Milan, i rossoneri possono salire al primo posto. Montella: «Ora sarà dura»

Genoa-Milan, i rossoneri possono salire al primo posto. Montella: «Ora sarà dura»
Per Vincenzo Montella la storia è cambiata. «Ora, dopo la vittoria sulla Juve, gli avversari daranno sempre il massimo contro di noi». Sarà così...

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Per Vincenzo Montella la storia è cambiata. «Ora, dopo la vittoria sulla Juve, gli avversari daranno sempre il massimo contro di noi». Sarà così stasera a Marassi contro il Genoa, nell’anticipo del turno infrasettimanale, che resta per il tecnico rossonero «la più importante: per noi inizia un nuovo campionato. Il difficile arriva adesso».


Oggi per merito anche suo «lo stato d’animo è diverso». Lo è per la notte di San Siro: «La vittoria di sabato può farti crescere in autostima. La Juve anche quest’anno è invincibile in chiave scudetto, il nostro obiettivo è rientrare a casa che è l’Europa, poi vediamo quale sia. Primo per una notte con la vittoria sul Genoa? Non ci ho pensato... Lo giuro». Capitolo arbitri. «Gli errori a nostro favore? C’era un rigore per noi con Samp e Udinese, non fatemi parlare di arbitri. Sul gol della Juve nel momento in cui parte la palla Donnarumma (che per Galliani è l’erede di Buffon e resterà al Milan) si avvicina alla traiettoria e il movimento di Benatia lo fa interrompere. Poi passa in velocità Bonucci, che è in posizione regolare ma il tentennamento Gigio lo ha avuto per Benatia che era in fuorigioco, altrimenti l’avrebbe fermata di petto...». Montella risponde colpo su colpo e probabilmente lo farà anche ai fischi del pubblico del Grifone ancora arrabbiato con lui, fortemente deluso per la sconfitta nel derby.


Formazione. «L’idea è cambiarne uno per reparto. Locatelli? E’ giovane, e se non recuperano i giovani (tra l’altro, elogiato da Galliani: «Mi riicorda Rivera») Paletta e Romagnoli insieme hanno fatto grandi cose, divisi abbiamo avuto qualche difficoltà». Finale dedicato al presidente Silvio Berlusconi. «Non l’ho sentito, ma vi racconto questo aneddoto. Quando andai la prima volta a cena da lui mi fece prendere appunti sulla formazione dei suoi sogni: c’erano solo italiani e giovanissimi, oriundi compresi e qualcuno nuovo... Era in anticipo sui tempi». Intanto arrivano (finalmente) i complimenti via Twitter da Sino-Europe, magari con un po’ di ritardo, ma sono giunti: «Non conosciamo la paura, sempre avanti, questo è il fuoco della gioventù! Grazie per la gioia che regalate ai #rossoneri». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino