Dopo Glik e Ionita, che è arrivato a Seefeld ieri poco dopo le 19, il Benevento non ha intenzione di fermarsi. Pasquale Foggia è tornato alla carica per Gervinho,...
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Quanto a Zajc si cerca di limare il prezzo, il Fenerbahce sa di incappare in una minusvalenza (all'Empoli due anni orsono i turchi versarono 6,5 milioni più il cartellino di Salih Ucan) ma vorrebbe contenere la perdita con l'ammortamento biennale. Foggia non si schioda dalla proposta di 2 milioni, ma è disposto ad arrivare al massimo a 2,5, cifra attorno alla quale il club di Istanbul potrebbe cedere.
In sordina poi, il Benevento si è affacciato per Vlahovic sul quale c'è forte il Verona. Per adesso c'è stato un sondaggio col club viola, così, tanto per capire che intenzioni abbiano con il serbo, che rivendica maggiore spazio e potrebbe anche partire. La risposta di Pradé per adesso è stata tiepida. L'uomo mercato viola ha offerto il centrocampista Dabo, di rientro dal prestito alla Spal, che non entusiasma ma neppure è stato scartato a priori. Uno che invece stuzzica l'appetito di Foggia è Riccardo Saponara, sul quale si può aprire un confronto. A Lecce ha fatto benino nel semestre, Corvino vuol provare a confermarlo, ma il giocatore non sembra disposto a scendere in B. Per il mercato degli ex, Coda è inseguito da mezza Serie B ed è proprio il Lecce la favorita per aggiudicarselo, mentre Crisetig ha firmato un biennale con Reggina.
Intanto da Seefeld Glik, che ha scelto il 52 come numero di maglia, ha parlato ai microfoni di Sky della sua nuova avventura. «Per me a volte la parola conta molto di più di un accordo scritto - ha spiegato il polacco - e quando ho dato la mia a Inzaghi, Foggia e Vigorito per me il discorso era chiuso. Il progetto mi ha convinto, la voglia di tornare in Italia ha fatto il resto. La sfida col Toro? Lì ho vissuto cinque anni bellissimi, siamo partiti dalla B e siamo arrivati in Europa League. Ho tanti ricordi, sarà una partita speciale, ma ora farà il massimo per la maglia giallorossa». Ieri a Seefeld la giornata è iniziata di buon mattino, con una fase di attivazione in palestra con core stability e mobilità articolare, poi dalle 10 erano già tutti sul campo alcuni con pettorine altri senza: esercitazioni tattiche e possesso palla (con le porticine in mezzo al campo, coni disseminati nel perimetro e calciatori suddivisi in gruppi) sotto un cielo grigio e con una temperatura che da 11 gradi è arrivata a 15 verso la fine della sessione. Alle 10.40 via alla partitella all'interno di una sola metà campo con una mini-porta non difesa e il portiere in quella più grande. Gli ultimi hanno lasciato il campo alle 11.50. Tra le 13.20 e le 14.00 sul campo spazio al giardiniere con il trattorino rasaerba. Pomeriggio: riscaldamento tecnico con circuiti e ancora allenamenti con la palla su trequarti di campo con centrocampisti e attaccanti schierati da una parte, difensori dall'altra. I portieri sull'altro campo con le sagome gonfiabili a simulare la barriera. Oggi altra doppia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino