Gevi Napoli da impazzire, batte Reggio ed è in finale di Coppa

Vittoria al supplementare (87-78) con Pullen ancora decisivo. Domani c'è Milano (17,45)

Markel Brown al tiro (foto Iasenza)
La Napoli dei canestri alle porte del paradiso. Dopo Brescia anche Reggio Emilia si arrende per 78-87 davanti alla verve incontenibile degli azzurri che mettono la freccia al...

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La Napoli dei canestri alle porte del paradiso. Dopo Brescia anche Reggio Emilia si arrende per 78-87 davanti alla verve incontenibile degli azzurri che mettono la freccia al supplementare e trionfano alla Inalpi Arena di Torino davanti a oltre 15mila spettatori. Dopo 18 anni la Gevi torna in finale di Coppa Italia, era accaduto nel 2006 quando la super Carpisa fece di più che approdare al match conclusivo: piegò la Lottomatica Roma e alzò il trofeo, bissando quello Partenope Napoli nel 1968.

Domani alle 17,45 la squadra di Milicic ci proverà a bissare quell’impresa contro l’EA7 Milano ma in realtà la sua Coppa Italia questa Gevi l’ha già vinta. Arrivare fino in fondo, da cenerentola, dopo aver vinto due sfide, è davvero un sogno. Ma è ovvio che la finale andrà onorata al massimo, provando a sgambettare la corazzata di Ettore Messina che ha liquidato con facilità Venezia nell’altra semifinale. Gigantesco Pullen, solito genio folle, che segna la tripla decisiva nel supplementare. E cuore in tumulto per alessandro Dalla Salda, che nel club di Reggio Emilia ci ha passato una vita.

Ad inizio gara Milicic sceglie nuovamente Mabor al posto di Owens e il giovane lungo sudsudanese lo ripaga subito con una super stoppata. Zubcic riparte dallo stesso punto di giovedì, sbagliando 3 triple in fila (toccando in quel momento 3/29 nelle ultime gare) mentre Faye imperversa in area. C’è il 2-7 per i reggiani, Milicic sostituisce Zubcic con Lever dopo 3 minuti e mezzo, poi chiama time out per sistemare le cose. Chillo è la variabile imprevista, la Gevi finisce a -9 poi riduce il gap (7-11). Entra Pullen e il suo impatto è subito eccellente, ma poi dal -1 Napoli ripiomba a -9 (10-19), subendo un break di 8-0. E al 10’ i partenopei devono inseguire (14-24). Zubcic si sblocca dai 6,75, Pullen inventa canestri ma gli emiliani riescono sempre a rispondere colpo su colpo. Ci sono minuti in cui si spara a salve ma la squadra di Priftis è sempre lì, nonostante Galloway sia quasi invisibile grazie alla difesa di Brown. La Gevi risale, la Unahotels sente il fiato sul collo, Pullen segna un canestro da 8 metri e c’è il -1. Il testa a testa prosegue fino all’intervallo: 39-41. Napoli c’è, nonostante il 25% da tre.

Reggio passa a zona, Galloway continua a latitare sbagliando a ripetizione, Sokolowski pareggia a quota 41, ma Ennis conferma la serata difficile con uno sfondamento evitabilissimo. E dalla parte opposta Vitali segna da 3 per il 41-46. Faye, rientrato, domina a rimbalzo e segna in area (41-48), la Gevi soffre, subisce il break e piomba a -8, con Pullen a tre falli e il bonus già raggiunto dopo 5’.

Le mani dei partenopei si raffreddano ulteriormente ma c’è la reazione per il -5. Pullen evita miracolosamente il quarto fallo e dalla lunetta infila palloni, Brown segna da 3 ma ciononostante la Unahotels al 30’ è ancora a +5. C’è una scaramuccia tra Sokolowski e Galloway che finiscono testa e testa dopo un contatto. Ma è pace fatta dopo pochi secondi. Partita tiratissima, c’è un tecnico a Milicic per essere uscito dalla zona di competenza, Chillo segna un canestro pesante (55-61), Pullen torna in panchina a riposare e proprio in quel momento arriva la prima tripla della partita per Galloway. Smith un attimo dopo replica e c’è il 55-61. Ma non è finita, Sokolowski riporta i suoi sul -6 a 4’ dalla fine.

Poi Ennis si inventa prima un gioco da 3 punti a 1’57’’ dalla fine per il 68-71, poi segna due liberi per il -1. Sul 70-71, Weber ruba palla a Ennis e subisce fallo: 70-73. Ma Sokolowski pareggia con la tripla a 16’’ dalla sirena (73-73). Reggio gioca l’ultima palla ma sbaglia e si va al supplementare. Napoli in testa per la prima volta sul 78-76, Reggio pareggia ma Pullen segna una tripla pazzesca e dà la spinta per la vittoria finale.

 

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Il Mattino