Gevi Napoli-Venezia 91-93: partenopei beffati sulla sirena da Watt

La bellezza e la crudeltà del basket

Una fase del match
Il veleno è sempre nella coda. Napoli fa festa dopo la tripla di Zerini per il pareggio a 1 secondo e 8 decimi dalla fine. Ma la partita, nella pallacanestro, non...

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Il veleno è sempre nella coda. Napoli fa festa dopo la tripla di Zerini per il pareggio a 1 secondo e 8 decimi dalla fine. Ma la partita, nella pallacanestro, non è mai finita fino alla sirena. Ed è la bellezza e la crudeltà del basket. Palla nell’angolo a Watt e canestro da 2 sulla sirena. 91-93. Sconfitta dolorosa e beffarda cone non mai, e situazione di classifica che si fa sempre più difficile. Ciò che dà speranza è la prestazione della squadra, che non mai mollato riuscendo ad andare in vantaggio nel momento topico. Mercoledì c’è la trasferta a Milano con l’Olimpia e bisogna provare a bissare l’impresa di Bologna.  

E’ battaglia già dopo 1’, contatto tra Wimbush e Willis, faccia a faccia, con l’ala veneta che mette una mano in faccia all’azzurro: espulsione. E tecnico a Wimbush. L’Umana si mette al comando con Watt e Parks, molto carico dopo che alla presentazione delle squadre gli arriva qualche fischio, forse da lui inaspettato. Napoli è sulle spalle di Howard, che tiene a contatto gli azzurri con le sue triple a ripetizione (15-18). I cambi di Venezia sono all’altezza dei titolari ma la Gevi non sbaglia un colpo anche con Stewart e Young e al 10’ è 27-24. Con Tessitori l’Umana pareggia, poi passa con Granger. Watt infila il pallone del 36-41, gli azzurri provano a reggere l’urto e il match resta sostanzialmente equilibrato. Dellosto segna una tripla pesante per il -3, ma poi Bramos e Granger riallungano sul lieve calo difensivo (45-54). Watt esce con 3 falli ma all’intervallo è 48-56.

Con Watt e Bramos i lagunari toccano il +11, ma la reazione arriva con Michineau, finora silente.  C’è il -3, ma manca lo step del riaggancio, le azioni per portarsi a contatto vengono giocate con uno-contro uno, Howard resta a guardare in angolo e sono errori che pesano. I lagunari risalgono sul +8 (62-70) al 30’. Forcing finale, la Gevi tocca il -2 a 6’ dalla fine ma è Parks a riallungare con una tripla velenosa. Con i liberi di Stewart c’è il -1, Parks ne sbaglia 2 su 3 ma Spissu non perdona dalla linea e sigla il +4 (81-85). La Gevi torna a -1, poi il finale sopra descritto, con l’errore di Michineau, la tripla di Zerini per l’illusione e la mazzata beffarda del canestro di Watt.

Pancotto a fine gara: «Partita decisa da piccoli particolari, alla fine Micheneau ha fatto la scelta di andare a tirare a 12’’ dalla fine, poteva essere il canestro della vittoria, se la sentiva e l’ho abbracciato. Comunque siamo tornati a più 1 e a 1 secondo dalla fine. Purtroppo abbiamo perso ma la squadra ha lottato in maniera fantastica».

«Solo uno può vincere e questo è uno dei motivi per i quali amiamo la pallacanestro», dice Spahija a fine gara, dopo aver fatto i complimenti alla Gevi.

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Il Mattino