Giuntoli lascia il Napoli: rinuncia a tre milioni pur di andare alla Juventus

C'è la rescissione contrattuale, ora può firmare con la Juve

Cristiano Giuntoli
Incontrarsi per dirsi addio. Non è il titolo di un film, ma è la pellicola di otto anni passati insieme e passata ieri nel proiettore virtuale che ha visto...

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Incontrarsi per dirsi addio. Non è il titolo di un film, ma è la pellicola di otto anni passati insieme e passata ieri nel proiettore virtuale che ha visto protagonisti Cristiano Giuntoli ed Aurelio De Laurentiis, fino ai titoli di coda. Dopo un lungo tira e molla, infatti, il patron azzurro ha deciso di liberare il suo manager (che aveva ancora un anno di contratto con il Napoli) e lo ha fatto proprio sul gong del 30 giugno. L'annuncio è arrivato in serata con un tweet del club azzurro. «Il Calcio Napoli ringrazia Cristiano Giuntoli per gli otto anni di collaborazione con il Presidente Aurelio De Laurentiis, con l'Amministratore Delegato Andrea Chiavelli e con gli allenatori che hanno guidato la squadra». 

Il tutto al termine di un lungo pomeriggio di trattative che ha portato alla separazione (leggasi risoluzione) consensuale tra le parti. A tal punto che il diesse è stato costretto a disertare la tradizionale cerimonia di apertura del calciomercato estivo a Rimini dove avrebbe dovuto anche ritirare il premio «Colpi da maestro». Giuntoli è intervenuto telefonicamente, giustificando l'assenza per «un inconveniente che dovevo mettere a posto» ed analizzando il cammino appena concluso con gli azzurri. «È stato un anno straordinario. Abbiamo avuto anche un pizzico di fortuna sul mercato, tornando a puntare sui giovani come facevamo una volta».

Pur di ottenere il via libera, Giuntoli ha lasciato sul tavolo un bel gruzzoletto di soldi tra vecchie spettanze e bonus scudetto. A conti fatti, il direttore sportivo ha rinunciato a circa 3 milioni di euro.

Da oggi potrà sposare ufficialmente la causa bianconera. 

Giuntoli lascia il Napoli campione d'Italia in carica per accasarsi alla Juventus (contratto di 5 anni con la Vecchia Signora per provare a replicare quanto fatto con gli azzurri). All'ombra della Mole (attesa per oggi l'ufficializzazione da parte del club bianconero), il manager ricoprirà il ruolo di responsabile dell'area tecnica. Alla Continassa finora ha svolto egregiamente il compito di operatore di mercato il promettente ds (originario di Vallo della Lucania in provincia di Salerno) Giovanni Manna che rimarrà comunque in organico. Nessun pretoriano di Giuntoli, invece, seguirà il diesse nella sua avventura sabauda. Sia il suo braccio destro Giuseppe Pompilio, sia i talent scout Maurizio Micheli che Leonardo Mantovani, infatti, rimarranno a Napoli per proseguire quanto seminato (e raccolto) in questi anni con il Napoli. E chissà che anche questo aspetto non sia rientrato nell'ampio ventaglio delle «rinunce» di Giuntoli per ottenere il definitivo via libera nel tardo pomeriggio di ieri. Una sorta di gentlemen agreement verrebbe da pensare che ha coinvolto le parti in causa e di riflesso probabilmente anche i due club interessati.

Prima dei titoli di coda è doveroso riavvolgere il nastro della pellicola che ha visto Giuntoli protagonista di 8 anni a Napoli. Con gli azzurri, il diesse è stato l'artefice della metamorfosi voluta da Adl, contribuendo in maniera decisiva al ridimensionamento del monte ingaggi, abbassando l'età media dei calciatori e realizzando numerose e importanti plusvalenze. Il tutto si è tradotto con la vittoria della coppa Italia (2019-20) e soprattutto con la storica conquista del 3° scudetto. Le intuizioni di Kim e Kvaratskhelia quest'anno sono solo le ultime perle di una capillare e preziosissima ragnatela di scouting che ha portato a Napoli gente del calibro di Osimhen, Anguissa, Lobotka, Di Lorenzo e tanti altri. Naturalmente in 8 anni di lavoro c'è stato anche qualche colpo a «salve» e qualche momento di frizione con De Laurentiis. Certamente Giuntoli saluta con un bilancio più che positivo. Prima dei titoli i titoli di coda, insomma, si può tranquillamente leggere la parola Fine. 

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Il Mattino