Givova Scafati, il cuore non basta: lotta contro Torino ma si arrende

Givova Scafati, il cuore non basta: lotta contro Torino ma si arrende
Lotta strenuamente, Scafati, cerca di fare il miracolo. Ma alla fine deve arrendersi, pur se tra gli applausi. Al termine della sfida per la 24esima di A2 il team scafatese ha...

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Lotta strenuamente, Scafati, cerca di fare il miracolo. Ma alla fine deve arrendersi, pur se tra gli applausi. Al termine della sfida per la 24esima di A2 il team scafatese ha almeno riconquistato il suo pubblico nonostante la sconfitta per 67-73. Le maggiori rotazioni hanno favorito la squadra dell’ex coach Cavina. Ai campani, che non disponevano dell’infortunato Portannese (in panchina solo per onore di firma) e che in corso di gara hanno perso per infortunio anche Markovic, non si può rimproverare nulla. Certo che però i playoff si allontanano.

"Devo fare i complimenti ai ragazzi: hanno dimostrato che probabilmente il problema lo tenevamo all’interno dello spogliatoio - sottolinea coach Perdichizzi -. Abbiamo giocato una partita di grande cuore e di sacrificio. Siamo felici di aver ricevuto i complimenti dalla nostra proprietà e dalla squadra avversaria, alla quale abbiamo tenuto testa quasi fino alla fine. L’infortunio di Markovic, che avrebbe potuto darci qualche minuto di respiro, ha condizionato senza dubbio il rendimento generale, per la ridotta rotazione tra gli esterni, tant’è che siamo stati costretti a giocare con Lupusor da ala piccola. Abbiamo disputato davvero una gran partita, dalla quale ho tratto solo spunti positivi e dalla quale ci sono mancati solo i due punti. Ora abbiamo tempo prima della prossima partita per ricaricare le batterie, sperando di recuperare quanto prima Portannese ed inserire in organico un nuovo giocatore, che nei prossimi giorni andremo a definire. A differenza della partita contro Casale Monferrato, stavolta mi ritengo soddisfatto della prestazione della squadra, consapevole che miracoli non se ne possono fare. Abbiamo vinto secondo, terzo e quarto periodo, per cui, tranne l’impatto iniziale in cui abbiamo mostrato un po’ di paura, ci siamo sbloccati e siamo riusciti a stare in partita e a mettere in seria apprensione una autentica corazzata, forse la squadra più attrezzata per vincere il campionato. Per tale motivo, bisogna dare merito al nostro gruppo per quello che ha fatto vedere in campo, con il cuore e con gli attributi: nessuno si è tirato indietro, a differenza di quanto era invece accaduto contro Roma, Rieti e Casale Monferrato, e chiunque sia stato utilizzato ha dato l’anima, rendendomi pienamente soddisfatto della prova offerta». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino