Gls Napoli Lions, Chiara Foresta un capitano graduato con una tesi speciale

La pallanuotista si è laureata con una borsa di studio alla memoria di Mario Scotti Galletta

Chiara Foresta, classe 1998
Un tributo doveroso. Nel luglio 2020 scompariva Mario Scotti Galletta, campione del mondo a Berlino (1978) con il Settebello e bronzo iridato a Calì, in Colombia (1975)....

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Un tributo doveroso. Nel luglio 2020 scompariva Mario Scotti Galletta, campione del mondo a Berlino (1978) con il Settebello e bronzo iridato a Calì, in Colombia (1975). Collare d’oro al merito sportivo, con la Canottieri Napoli vinse quattro scudetti, quelli degli anni dispari (1973, 1975, 1977, 1979). E poi la Coppa dei Campioni a Palermo. Celebre il rigore parato a Nanni Moretti (Michele Apicella in Palombella Rossa). 

Il compianto Mario Scotti Galletta è stato l’artefice della pallanuoto femminile nel Belpaese, tanto da invitare la Nazionale olandese a Napoli. E le cronache ricordano che il Fuorigrotta è stata la prima squadra in rosa campione d'Italia.

Capitano della Gls Napoli Lions, dopo aver sfiorato la promozione in serie A1, Chiara Foresta si è laureata alla magistrale in Scienze motorie all’Università Parthenope. Tesi dal titolo «Didattica dell’allenamento nella pallanuoto: il ruolo del portiere», beneficiando di una borsa di studio intitolata a Mario Scotti Galletta, con il placet del professore Domenico Tafuri, direttore del Dipartimento di Scienze motorie e del benessere e prorettore per il welfare degli studenti e politiche giovanili. Davide Di Palma il relatore.

«La scelta dell’argomento trattato è dovuta ai figli del grande Mario, Andrea e Riccardo Scotti Galletta, che hanno stanziato una borsa di studio in suo onore», racconta soddisfatta la giocatrice classe 1998. «Non ho esitato minimamente. La tematica in questione mi appassiona e mi faceva piacere onorare una personalità di spessore nel mondo sportivo, inoltre cara alla famiglia della mia allenatrice Barbara Damiani», ammette la pallanuotista napoletana, che ha completato il suo percorso accademico con 110 e lode.

La tesi è divisa in 3 capitoli. «Nel primo introduco il nuoto, perché alla base della pallanuoto. Tratto dell’ambientamento in acqua, dei principali stili, della propedeutica e dell’avviamento alla waterpolo», osserva Foresta. «Nel secondo, invece, spazio alla didattica della pallanuoto, i fondamentali, i ruoli, le competenze e le caratteristiche, schemi di gioco, esercizi vari e allenamenti», asserisce il marcatore del centro. «Nel terzo, infine, la figura del portiere, analizzando caratteristiche e doti specifiche, competenze tecniche e tattiche, sulla base della quali stilare programmi di allenamento adattati per raggiungere una condizione fisica e psichica tale da garantire una performance efficace ed efficiente».

Non manca una sezione a Mario Scotti Galletta, sulla sua vita personale e sportiva e sulla sua carriera. «Oltre alla consultazione di libri e siti internet, ho esaminato gli appunti scritti direttamente da Mario Scotti Galletta, che Barbara Damiani mi ha gentilmente messo a disposizione», asserisce la neodottoressa.

«Dedico la tesi allo sport per i sani valori che insegna e trasmette, perché mi ha accompagnato da piccola e spero continuerà a farlo per il resto della mia vita. Una dedica in particolare va alla pallanuoto, in quanto mi ha fatto conoscere persone meravigliose, mi ha dato l’opportunità di viaggiare, di fare tantissime esperienze, di regalarmi mille emozioni», conclude Foresta con la corona d’alloro posta sul suo capo.

 

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Il Mattino