Il piano A è riprendere i campionati, l'alternativa sono playoff e playout, in ultima istanza i verdetti saranno decisi a tavolino, tenendo conto di coefficienti...
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Poi il presidente della Figc non ha fatto mancare una stoccata ai club che chiedono la serrata definitiva: «La delibera adottata è un inno al gioco, un’esaltazione di quello che anima ognuno di noi: il desiderio di confrontarsi sul campo, di giocare e competere regolarmente. Dal primo giorno in cui si entra a far parte di questo mondo, si desidera scendere in campo, non il contrario». Da qui la spiegazione del piano previsto dalla Federazione per la ripresa in Serie C. La condicio sine qua non - anche per Gravina - resta l'applicabilità dei protocolli sanitari anche in Lega Pro. Nel caso in cui non si potesse riprendere, «individueremo un nuovo format per far disputare in sicurezza, più avanti nel tempo, sia playoff che playout, affinché siano i risultati del campo a determinare le promozioni e le retrocessioni. Solo in ultima istanza, in caso di definitiva interruzione, abbiamo deciso che la definizione della classifica potrà avvenire anche applicando oggettivi coefficienti correttivi che tengano conto della organizzazione in gironi e/o del diverso numero di gare disputate dai club e che prevedano in ogni caso promozioni e retrocessioni».
Intanto questa mattina si è riunito, in seduta straordinaria, il Consiglio Direttivo della Lega Pro, dopo la bocciatura, da parte del Consiglio Federale, del documento proposto dall'Assemblea. Intanto oggi si è riunito anche il Direttivo della LND che proporrà alla Figc, per la Serie D, «la cristallizzazione delle classifiche al momento dell’interruzione del campionato, prevedendo in questo modo la promozione delle prime classificate di ciascun girone e la retrocessione delle ultime quattro squadre classificate di ogni raggruppamento». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino