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Dimaro, interno giorno. Un albergo, dentro c'è il Napoli nell'ultimo giorno di ritiro. Squilla il telefono: è Higuain che chiama Benitez (i due si sono sentiti spesso negli ultimi giorni) e gli dice di salutare tutti perché lui è pronto a tornare. L'appuntamento è per sabato sera, quando De Laurentiis lo accoglierà allo stadio San Paolo per assistere assieme a lui all'esordio stagionale nell'amichevole con il Paok. L'abbiamo lasciato disperato, stremato e spiaccicato a terra dopo l'uscita-killer di Neuer nella finale mondiale che Rizzoli ha però considerato - e aveva ragione - regolare. L'abbiamo lasciato quasi in lacrime per quell'errore clamoroso che avrebbe potuto cambiare il destino di Germania-Argentina e consegnato il Pipita alla storia. Ora torna a Napoli con la stessa voglia mostrata in Brasile. Torna per vincere. Per migliorare il record di 24 gol nell'ultima stagione. E tornerà, 48 ore prima del previsto, come promesso al presidente del Napoli. E poi comincerà a lavorare. Benitez, De Miguel e Saccone hanno preparato un piano dettagliato per averlo almeno al 70 per cento della sua condizione il giorno della gara di andata del preliminare di Champions. Il primo crocevia della stagione azzurra. Ovvero appena 15 giorni dopo il suo ritorno in Italia.
Lunedì, poi, sono previsti test fisci e medici a Castelvolturno e solo dopo aver preso visione dello stato di salute di Gonzalo, potrà prendere il via la preparazione vera e propria.
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