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Manca solo l'ufficialità, ma Peruzzi ha fatto la sua scelta sofferta. Domani il club manager si presenterà a Formello per siglare la rescissione del suo contratto (in scadenza in realtà fra un anno con opzione sino al 2023) dopo aver ricevuti tutti i premi relativi alla qualificazione in Europa. Ha già chiamato il segretario Calveri per avere tutti i moduli e apporre la sua firma. Purtroppo, non si sana il rapporto con la società ed è questo il retroscena: due giorni prima della presentazione di Sarri, c'era stata una telefonata fra Angelo e Lotito, in cui l'ex portiere aveva chiesto la massima autonomia nel settore di sua competenza senza dover fare mille passaggi per imporre la sua autorità.
Peruzzi si aspettava dal presidente una risposta, che non è mai arrivata.
Hysaj, ultrà ancora all'attacco: «Verme, la Lazio è fascista»
CONDANNA STRISCIONE HYSAJ
Da un caso a un altro ancora più eclatante. Il comunicato della Lazio stavolta per difendere Hysaj è molto più duro, dopo lo striscione esposto ieri sera: «La Società condanna fermamente il vergognoso striscione contro il calciatore Elseid Hysaj. Non è il primo episodio di questo tipo. Noi non saremo mai dalla parte di chi nega i valori dello sport. Siamo senza indugio invece dalla parte del nostro atleta e di tutti gli altri calciatori impegnati in queste settimane nel ritiro precampionato. Prendiamo nettamente le distanze da chi vuole strumentalizzare per fini politici questa vicenda che danneggia la squadra, tutti i tifosi laziali e la Società. Non ci faremo intimidire da chi usa toni violenti ed aggressivi: per loro non c’è alcuno spazio nel nostro mondo che invece è ispirato ai sani valori sportivi della lealtà e della competizione, del rispetto reciproco e della convivenza civile ed indirizzato al superamento di tutti gli steccati di carattere sociale, culturale, economico e razziale».
E la condanna arriva forte e chiara anche da parte di tanti tifosi laziali sui social, che hanno lanciato tra i trend topic di Twitter l'hashtag «Io sto con Hisaj», ricordando oltrettutto come le parole apparse ieri nello striscione non siano accomunabili a tutta la tifoseria, anzi.
Il Mattino