Il Benevento ribalta il derby e spegne i sogni del Savoia

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Torre Annunziata. L'effetto Giraud non aiuta il Savoia. E neppure la festa tra le due tifoserie, prima, durante e dopo il derby dell'amicizia. Il povero Savoia ne esce con le ossa rotte, ma a testa alta. Il piccolo Davide stava per fare lo sgambetto al gigante Golia, ma quel galeotto minuto di inizio ripresa è stato fatale ai bianchi che per i residui 34' non sono stati capaci di rialzarsi e rimettere in parità la contesa. Il Benevento incassa i due gentili cadeau degli avversari (rigore dubbio su Eusepi e sfortunata autorete di Checcucci), ma fa valere nel giro di sessanta secondi la sua stazza fisica e qualitativa, ribaltando il match a proprio favore. Coreografie speciali sugli spalti in omaggio ai fratelli beneventani e per il rientro nello stadio di casa dopo le tribolazioni di quest'estate per la messa a norma dell'impianto.

Sette minuti e un contrasto piuttosto robusto tra Gallo ed Eusepi induce l'arbitro ad assegnare il calcio di rigore ai sanniti. L'attaccante giallorosso, dopo un'occhiata d'intesa coi compagni, si avvia sul dischetto e spiazza Santurro. La doccia gelata non frena i ragazzi di Bucaro che ci danno dentro anche perché l'avversario pensa di gestire il vantaggio e poi catapultare a caccia del raddoppio il duo d'attacco Eusepi-Marotta. E l'equilibrio è cosa fatta in men che non si dica. Capitan Scarpa, indomito trascinatore vede il gol passargli sotto gli occhi con una rovesciata a due passi dal portiere, su azione d'angolo. Piscitelli si supera, ma nulla può sulla successiva zampata di Sanseverino che firma l'1-1(18').


I giallorossi ansimano, non trovano le geometrie, tanto che l'unica vera conclusione nello specchio della porta avversaria è di Pezzi (25'). E mentre il siluro di Scarpa su punizione (32')fa venire i brividi a Piscitelli, il vantaggio del Savoia è frutto di una condotta di gara che sfiora la perfezione. Scarpa s'inventa una fuga delle sue: cross per l'incornata di Di Piazza, nuovo miracolo del portiere e Cremaschi insacca per l'esplosione del Giraud. La strigliata di Brini nell'intervallo farà il suo effetto, visto che in campo nella ripresa scende un altro Benevento. Con le idee più chiare e, soprattutto, con la voglia di Alfageme e Melara di sfornare continue scorribande sugli esterni. Là dove Cremaschi e Sabatino accusano colpi a vuoto, gli esterni giallorossi si fiondano come ossessi finchè non raggiungono il pari. Sarà però una dannata autorete del deb Checcucci a regalare al Benevento il momentaneo 2-2. Il traversone basso di Melara attraversa l'area e Checcucci, in scivolata, mette alle spalle dell'incolpevole Santurro (14'). Ma agli stregoni non basta, la seconda vittoria in trasferta appare sempre più a portata di mano. Il Savoia si sgonfia come un palloncino, rimarcando un limite emerso già nelle precedenti uscite. Gli ospiti capiscono che è il caso di affondare i colpi e in meno di sessanta secondi confezionano il sorpasso. Alfageme ci riprova sulla fascia dove incrocia avversari sfiancati e a basso regime di giri. L'ex Gubbio rimette in mezzo e Marotta con un'abile torsione lascia impietrito Santurro e fa tris. Il blitz giallorosso sembra scricchiolare quando prima Scarpa al 36' pennella una punizione dal limite colpendo la parte interna della traversa e 5'dopo quando D'Appolonia, innescato da Malaccari, colpisce debolmente. Finisce così, ma fuori i tifosi contestano l'amministratore unico Maglione, accusato di non aver costruito una squadra all'altezza. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino