Madrid. La pasion va por dentro, il business por fuera, si direbbe parafrasando lo slogan della fiorente azienda vinicola del fuoriclasse ex blaugrana Andres Iniesta....
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“Il vino è stato sempre una tradizione per la nostra famiglia, ma non abbiamo avuto potere economico sufficiente per creare un’azienda fino a che Andres è arrivato al mondo del calcio”, assicura papà José Antonio Iniesta, amministratore delegato dell’impresa vitivinicola. “Il nostro obiettivo è stato sempre fare quello che ci piace senza necessariamente guadagnare denaro. Ma stiamo facendo le cose per bene e così continuiamo a crescere” aggiunge, senza nascondere una punta d’orgoglio. “La Bodega riflette lo sforzo della nostra famiglia per realizzare un progetto della terra, di pura tradizione e dedizione, che ci unisce alle nostre origini attraverso il gusto per il buon vino”. E la vendita di un prodotto di alta qualità collegata al mondo del football nei paesi dove il calcio è popolare sta dando i suoi frutti.
La Bodega Iniesta ha prodotto 1,2 milioni di bottiglie nel 2017, con un aumento del 500% rispetto al 2010, ed esporta in 39 paesi il 60% della produzione, che fino a poco tempo fa era diretta solo In Spagna.
Un successo che è speculare a quello dell’industria spagnola del vino, che ha raggiunto il primato storico di un milione circa di ettari a vigneto, 530.000 coltivatori di uva, con esportazioni di vini superiori ai 2.850 milioni di euro nel 2017, stando ai dati dell’Osservatorio del mercato del vino in Spagna. Un’industria che ha visto quadruplicare l’export dal 1995, con prodotti sempre più competitivi rispetto ai concorrenti vini italiani e francesi. Anche grazie a superstar del calcio, come ‘Don Andres’, l’eroe di Johannesburg.
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Il Mattino