Una sola vittoria nelle ultime cinque gare. Questo il ruolino al San Paolo del Napoli del dopo-Milik; una squadra che non ha solo perso il suo punto di riferimento in attacco, ma...
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Con la Roma e con il Besiktas, infatti, al rientro dalla scorsa sosta della nazionale, gli azzurri non hanno portato a casa neanche un punto; due prestazioni che hanno influito in negativo non solo sul ruolino di marcia, ma anche sulle possibilità di veleggiare ai piani alti della classifica di Serie A e di procurarsi il pass Champions per gli ottavi in Europa.
E vincere non è riuscito neanche contro Lazio e Dinamo Kiev, nelle ultime due uscite al San Paolo: in entrambi i casi, il pareggio ha deluso il pubblico napoletano, un pubblico sempre più distante da Fuorigrotta e ormai lontano parente di quello visto ed apprezzato da mezzo mondo nelle notti di Champions solo poche stagioni fa.
Proprio in Europa il fattore San Paolo sembra aver influito di più: alla prima esperienza Champions della gestione De Laurentiis, il Napoli di Walter Mazzarri aveva saputo prendersi in casa 7 punti (vittorie con Villarreal e City, pari con il Bayern) sui 9 disponibili. Addirittura tre vittorie di fila, invece, fu il ruolino di marcia di Rafa Benitez: successi contro Borussia Dortmund, Arsenal e Marsiglia.
Con Sarri, il record in negativo: 4 punti, arrivati dalla vittoria con il Benfica e dal pari con la Dinamo Kiev di ieri sera, passando per la prima sconfitta in casa in Champions della storia azzurra contro il Besiktas.
Lunedi, però, contro il Sassuolo, ci si aspetta il pienone a Fuorigrotta; merito della politica a bassi prezzi della società, giusta per un lunedi di campionato. Basterà ai ragazzi di Sarri per ritrovare i tre punti? Leggi l'articolo completo su
Il Mattino