«Data la strumentalizzazione delle nostre azioni, vogliamo far chiarezza sui motivi delle nostre recenti proteste». Comincia così il lungo volantino fatto...
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«D'altre parte, queste parole vanno a braccetto con le politiche societarie, mai tese a favorire una tifoseria che vive di passione!», si legge ancora. «Tutto ciò ha causato un distacco tra il Napoli calcio e i napoletani, lo stadio vuoto ne è l'emblema. Non dimentichiamo che, fino a qualche anno fa, il San Paolo era sempre pieno e lottavamo in tutt'altri palcoscenici! Ciò che vorremo far capire ad ADL è che non è solo un capo di un'azienda: il Napoli rappresenta una città, una passione e ha una lunga tradizione. Egli sembra odiare Napoli ed i suoi abitanti, e ha più volte rinnegato la storia del nostro club».
Poi i consigli della tifoseria: «La nostra vuole essere una protesta costruttiva, finalizzata a ristabilire un rapporto che appare fortemente incrinato. In tal senso pretendiamo rispetto per Napoli e la sua gente, inoltre suggeriamo:
- Maggiore sviluppo del settore giovanile, con la creazione di un centro sportivo degno di questo nome.
- Politiche societarie tese a favorire la tifoseria (campagna abbonamenti, prezzi dei biglietti consoni al nostro tessuto sociale).
- Allenamenti periodici a porte aperte.
- Presentazione della squadra in una piazza della città.
Qualsiasi altra iniziativa in questa direzione è ben accetta. Non chiediamo investimenti folli, ma di provare almeno a lottare quando c'è la possibilità. E di risvegliare il senso di appartenenza a questa città». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino