Nel salone della fama. Entra di diritto nell’«arca della gloria» il napoletano Sandro Cuomo, inserito nella Hall of Fame. Dopo Carlo Silipo (settore pallanuoto),...
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«È con grandissima soddisfazione che vengo a conoscenza di essere stato inserito nella Hall of Fame dalla Federazione internazionale di scherma. Sono fiero di questo riconoscimento e felice della considerazione che il mondo della scherma internazionale mi ha voluto riconoscere, inserendomi in maniera indelebile nella storia dello sport al quale ho dedicato tutta la mia vita». Così scrive soddisfatto sulla pagina Facebook il plurititolato Cuomo, oro alle Olimpiadi di Atlanta 1996 e bronzo a Los Angeles 1984. Il suo un palmares nutrito: tre volte oro ai mondiali, una volta campione europeo, due volte dominatore in Coppa del Mondo, primo alle Universiadi di Edmonton nel 1983, senza considerare la molteplicità di argento e bronzo messi in al collo e in bacheca.
Dal monte Olimpo alla vetta leggendaria. «Si tratta di un riconoscimento alla carriera, conferito dalla Fis a quanti si ritengono meritevoli di appartenere alla famiglia internazionale della scherma di tutti i tempi. Viene assegnato ad atleti, tecnici e dirigenti ritenuti meritevoli di essere ricordati per sempre». Gloria imperitura non soggetta alla polvere e all'usura del tempo.
Napoli sulla cima più alta. «Sono molto onorato di questo riconoscimento a testimonianza della stima e considerazione raccolta in ambito internazionale in questi 52 anni di militanza a vario titolo e con diversi ruoli nella scherma e nello sport», dichiara entusiasta lo spadista napoletano (nella foto di Augusto Bizzi).
Non manca, però, una stoccata. «Certo, farebbe anche piacere se questa considerazione fosse percepita e condivisa anche dalle autorità politiche e sportive locali, nella regione e nella città dove vivi e dove dovrebbero conoscerti meglio rispetto al resto del mondo, ma non si può avere tutto», conclude Cuomo, membro della Confederazione europea dal 2004 al 2008 e commissario tecnico dal 2009. Nessuno è profeta in patria, neanche il vincitutto Sandro Cuomo.
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Il Mattino