Alba e mai tramonto. Il manuale del calcio ha le sue regole che il Napoli femminile sta provando a decifrare in serie A. Capitan Paola Di Marino e compagne, ai box per la pausa...
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Deciso, determinato e consapevole delle difficoltà, Carlino non si scompone più di tanto, proprio come la sua squadra. «Serie A categoria molto diversa rispetto a qualche anno fa, ma ci stiamo mettendo al passo, provando anche a puntellare ulteriormente l’organico, come si evince dall’innesto di Jacynta dal West Ham».
Pazienza e strategia dell’attesa. «Squadra nuova, dobbiamo amalgamarci. Abbiamo fatto un buon lavoro, i risultati verranno sicuramente».
Calendario. Domenica 27 settembre la sfida di Coppa Italia con il Pontedera di Renzo Ulivieri, poi sabato 3 ottobre big match con l’Inter di Regina Baresi allo stadio Caduti di Brema. «Dobbiamo vincere. Spero possa essere la partita della vita, perché un risultato positivo ci darà più fiducia in noi stessi».
Quarto turno senza tifosi. «Sarebbe bello riavere il pubblico sugli spalti. A Napoli, ed in particolare a Barra, abbiamo riscontrato grande entusiasmo per il nostro progetto», osserva il patron di Carpisa.
Coronavirus. «Stiamo attenti, dobbiamo ancora tenere le distanze. Il Covid-19 c’è. Vediamo quali saranno le decisioni delle autorità e speriamo di poter aprire in fretta le porte del Caduti di Brema. Il calcio femminile senza spettatori non ha lo stesso sapore».
Futuro. «Competenze, passione, attaccamento alla maglia e alla città di Napoli. Si sono create le basi per fare bene negli anni. Primavera fondamentale, bisogna credere nei giovani. Vogliamo crescere come società, squadra e strutture», conclude Carlino, sottolineando la sua vision. Che sia l’inizio di un nuovo giorno.
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Il Mattino