OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Meno uno. Perché adesso per Insigne è anche una corsa personale. Con la doppietta alla Lazio il capitano arriva a quota 17 reti in campionato, ovvero una in meno rispetto alle 18 realizzate nella stagione 2016-17 sotto la gestione Sarri. E pensare che con un gol in più potrebbe anche mettere la ciliegina sulla torta Champions del Napoli (arrivato a 88 gol in 45 partite, quarto attacco della storia). Bella soddisfazione per Lorenzo, sempre più protagonista in campo. Non gioca al centro dell'attacco, eppure sa essere decisivo sotto porta. Nel mirino ci sono i 18 gol del 2017, anche se il massimo di reti stagionali è del 2011, quando in serie C con la maglia del Foggia ne fece addirittura 19. Ma nemmeno quello sembra un traguardo inarrivabile per Insigne.
Dopo aver messo lo zampino nel gol del vantaggio contro l'Inter (poi decisivo il tocco di De Vrij), il capitano sblocca anche la gara con la Lazio. Il gol arriva dagli 11 metri: un rigore freddissimo, con il quale il capitano vince agilmente il duello con l'ex compagno e amico Pepe Reina. Fondamentale il gol del napoletano, che mette subito gli azzurri nella posizione migliore per poter gestire e amministrare il vantaggio contro i biancocelesti. Un gol che conferma anche l'ottimo momento di forma del capitano. Non si è fatto distrarre dalle polemiche durante l'assegnazione del calcio di rigore tra sala Var e Di Bello. Tra l'intervento di Milinkovic-Savic su Manolas e il momento della trasformazione, Insigne avrebbe potuto perdere la concentrazione.
Nel secondo tempo, poi, ecco il sigillo del 3-0: il punto esclamativo sulla partita con il marchio di fabbrica, il tiro a giro. Proprio il guizzo che serviva al Napoli per accelerare e mettere in cassaforte il risultato. Un colpo da fuoriclasse, quello che oramai è diventato Lorenzo senza ombra di dubbio. Il tutto sotto gli occhi felici di Gattuso che si gode dalla panchina il suo gioiello. Fin dal primo minuto della sua gestione, Rino si è affidato in toto alle qualità di Insigne. Un'investitura che ha fortemente condizionato in positivo la crescita professionale del capitano azzurro. I frutti, adesso, sono sotto gli occhi di tutti. Mentre tutti gli attaccanti azzurri hanno vissuto momenti di alti e bassi tra infortuni e Covid, Lorenzo è stato sempre presente.
E il suo contributo è stato a tutto tondo contro la Lazio. Anche nel raddoppio, perché è Lorenzo ad inventare l'apertura geniale per lanciare Mertens in campo aperto: un tracciante praticamente perfetto con il quale ha messo in condizione il belga di gestire il pallone in campo aperto, aspettare l'arrivo di Politano e servire l'assist decisivo per il gol del 2-0. Ma d'altra parte Insigne non è solo il finalizzatore di questo Napoli, ma l'interruttore con il quale gli azzurri accendono la luce lì davanti. Capitano a tutto tondo, come dimostrato negli ultimi due mesi di un Napoli in piena corsa per un posto in Champions Leauge. Lorenzo si è caricato la squadra sulle spalle e l'ha trascinata a suon di gol e prestazioni di qualità.
Leggi l'articolo completo suIl Mattino